L’incompetenza è una prostituta

 

Ieri sera ho sospeso le mie letture e ho dedicato un po’ di tempo ad ascoltare il Consiglio comunale di Cefalù. Come disse Sarmiento nella sua leggenda Inca degli Ayar, mal me ne incolse. Non tanto per il tempo perduto, quanto per lo sforzo al quale mi sono sottoposto per capire e scoprire alla fine che non poteva capirsi neppure da parte di un essere sovrumano. Anzi, mi sono accorto che alla fine non si sono capiti neanche quelli che hanno parlato.

Tutta colpa, secondo me, di una femmina invereconda, che risponde al nome di incompetenza e di mestiere fa la prostituta, perché si unisce a tanti uomini e a costoro rimane fedelissima finché essi la pagano con l’ignoranza e la supponenza.

Questa donna ieri sera era nel Consiglio comunale ed è stata celebrata come una vera regina; per qualcuno persino come una dea. Alla fine la povera prostituta Incompetenza si è allontanata molto soddisfatta, perché mai aveva ricevuto in dono tanta ignoranza e tanta supponenza. Allontanandosi, aveva quasi capogiri per i tanti orgasmi, che aveva goduto in quel mare di mediocrità.

“Ci tornerò senz’altro!” promise a se stessa.

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