Controvento: il consigliere Iuppa presenta 3 documenti in consiglio comunale

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L’ultimo consiglio comunale del 2012, all’apparenza meno importante in termini di contenuti dato l’ordine del giorno, è stato integrato dagli atti messi in evidenza dal gruppo consiliare PdL/Controvento tramite alcuni documenti presentati dal consigliere Avv. Giovanni Iuppa, rappresentante del Movimento cittadino Controvento. All’apertura dei lavori, infatti, l’avvocato Iuppa presenta tre documenti e precisamente:

– Un’interrogazione inerente la recente dichiarazione di non potabilità dell’acqua, dichiarata tale dall’ordinanza sindacale del 07/12/2012 n° 79, la quale recitava “vietato temporaneamente e fino a nuova disposizione l’uso dell’acqua erogata dal pubblico acquedotto e distribuita nella parte iniziale della strada Provinciale Campella e contrada Santa Lucia dalla rete idrica comunale, per scopi potabili ed alimentari”. La predetta ordinanza veniva emessa dopo che il Comune di Cefalù in pari data aveva ricevuto dall’APS (gestore del servizio idrico) una comunicazione nella quale dichiarava “in via precauzionale e, nelle more di effettuare i controlli necessari, l’acqua erogata nella suddetta via è da considerarsi non adatta al consumo umano”. Il consigliere chiede al Sindaco di attivarsi presso il gestore del servizio idrico per la risoluzione immediata del problema impegnandolo inoltre a sollecitare la Società Acque Potabili Siciliane a che rimoduli le fatture degli utenti per il periodo del disservizio tenuto conto che la quota di potabilizzazione non è dovuta fino a quanto non sarà dichiarata nuovamente potabile l’acqua nelle zone interessate.

– Un’interrogazione su una inusuale gestione dell’ufficio protocollo venuta alla luce pochi giorni addietro. Infatti il predetto ufficio non evade con la dovuta sollecitudine taluna posta in arrivo. In particolare il consigliere aveva chiesto presso il protocollo, insieme alla collega Messina, di conoscere se tra il mese di ottobre e novembre fossero giunte note da parte della Soprintendenza. I consiglieri si sono sentiti rispondere che era giunta della posta, portata da alcuni impiegati comunali che si erano recati presso gli uffici della Soprintendenza ma che ancora non era stata aperta e posta al protocollo di entrata del comune (le impiegate del protocollo indicavano un sacchetto di plastica all’interno del quale giacevano delle pratiche delle quali, evidentemente, non è dato conoscere il contenuto).
Pare comunque che indicazioni di quanto sopra esposto siano giunte da parte di taluni dirigenti comunali che considerando “poco urgente” questo tipo di posta in arrivo, hanno dato disposizioni di non evaderle con tempestività e quindi di non protocollarle. L’avvocato Iuppa di conseguenza ritiene intollerabile il permanere di tale prassi poiché nessuna comunicazione ancorché non evasa possa essere considerata “poco urgente”, irrispettosa nei confronti dei cittadini e del tutto contraria ai principi costituzionalmente sanciti circa il buon andamento della pubblica amministrazione. Alla luce di quanto sopra, ha interpellato il Sindaco a chiarire se risulta veritiera la disposizione data all’ufficio protocollo e qualora tale disposizione risultasse veritiera, quali siano i reali motivi di tale inusuale e pericolosa prassi.

– Ultimo documento presentato è stato una raccomandazione/atto d’impegno sempre nei confronti del Sindaco e dell’Amministrazione su due interrogazioni presentate nel consiglio comunale del 2 agosto 2012 alle quali il Sindaco non ha ancora risposto. Le due interrogazioni riguardavano “lo stato di abbandono e degrado in cui versano le contrade” e “la mancata disinfestazione e derattizzazione delle contrade del territorio comunale”. Ritenendo il consigliere Iuppa intollerabile, oltre che inaccettabile, la mancata risposta alle interrogazioni presentate oltre 90 giorni addietro in violazione del regolamento del consiglio comunale, ha impegnato il Sindaco e l’Amministrazione comunale a provvedere all’immediata risoluzione delle contingenze esposte nel documento, provvedendo quanto prima alla disinfestazione e alla derattizzazione delle contrade del territorio comunale avvalendosi dell’opera di ditte, richiedendo al gestore del servizio di nettezza urbana una raccolta rifiuti puntuale e meno sommaria nonché a provvedere alla pulizia delle zone limitrofe alle aree di raccolta rifiuti. A corredo di tale atto presentava una corposa documentazione fotografica nella quale veniva evidenziato lo stato di degrado delle aree interessate (c/da Capo Plaia, c/da Sala verde, c/da Mazzaforno, c/da Sant’Elia, c/da Cippone, c/da Ferla).
In ultimo, alla luce di quanto sopra, ha richiesto di inserire al punto 7, nella delibera sulla ridefinizione degli obiettivi e finalità dei compiti della Polizia Municipale, una specifica indicazione sulla istituzione di servizi notturni nelle periferie cittadine volti alla prevenzione del fenomeno delle discariche abusive.

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