Aspro confronto sul dissesto. I Consiglieri Cassata e Messina lasciano la maggioranza e si dichiarano indipendenti

Antonio Franco
Antonio Franco

Erano le 3.00 di notte quando il Presidente del Consiglio Antonio Franco ha aggiornato la seduta a lunedì 28 gennaio per la trattazione dei punti all’ordine del giorno non affrontati ieri. Cosa è accaduto in precedenza? Di tutto e di più.

Che sarebbe stata una seduta infuocata lo si è capito dal modo in cui hanno preso avvio i lavori.

Il Cons. Riggio, infatti, regolamento alla mano, chiede subito lo stralcio del punto all’o.d.g. n.2: “Comunicazioni del Sindaco. La richiesta viene messa ai voti e, per la prima volta, la “maggioranza Lapunzina” cade. Al momento della votazione Riggio pone l’accento sull’eccessivo spazio concesso al Sindaco nel corso delle sedute consiliari tenutesi nei mesi passati. La volontà dell’opposizione e di coloro che si sono dichiarati “indipendenti” è di non consentire più che ciò accada. Di parere diverso si dichiareranno, poi, Presidente del Consiglio e uomini del PD. Per loro le comunicazioni del Sindaco sono state importanti sia per i lavori consiliari sia per tenere informata la città.

Sono undici i voti favorevoli allo stralcio del punto n. 2. Al voto degli otto consiglieri di opposizione si sono aggiunti, infatti, i voti dello stesso Riggio (indipendente) e di Cassata e Messina, fino alla giornata di ieri annoverati tra le fila della maggioranza.

Consiglio Comunale
Consiglio Comunale

Cosa sta accadendo? Lo rendono esplicito proprio Cassata e Pasquale Messina (PdR) leggendo e depositando agli atti un documento nel quale motivano la propria scelta di tirarsi indietro da una partecipazione “attiva” alla maggioranza: “La nostra partecipazione attiva a questa maggioranza non ha più ragione d’essere. Infatti, la nostra piena disponibilità a collaborare con l’Amministrazione aveva avuto il suo principale scopo nel permettere all’Amministrazione stessa di potere operare serenamente, ma in maniera concordata (la qual cosa non è avvenuta), per risolvere il grave problema finanziario del Comune; problema che l’Amministrazione, ed in particolare il Sign. Sindaco, già Consigliere Comunale nel decennio precedente, diceva di conoscere bene e poter risolvere altrettanto bene. La Corte dei Conti, però, ha accertato il contrario. Anche se si dovesse essere ammessi ad usufruire della cosiddetta “Salva Comuni”, è evidente che l’Amministrazione ed in particolare il Sindaco non sono riusciti nel loro intento. Evidenziamo, inoltre, che per tutto il periodo della nostra attiva partecipazione alla maggioranza ed all’Amministrazione in particolare, non ci è stata data mai veramente la possibilità di potere condividere le scelte e le decisioni.[…] Da oggi faremo parte del Gruppo Misto ma non per questo passiamo nelle fila dell’opposizione. Ci consideriamo indipendenti”.

Da questo momento in poi cambiano le logiche aritmetiche interne a Sala delle Capriate. Ed i nuovi equilibri vengono palesati dalla seconda votazione della serata, quella relativa al “prelievo” del punto all’o.d.g. n.8: “Dichiarazione dello stato di dissesto – Determinazioni (Richiesta dal Consigliere Liberto +7). Anche in questo caso, infatti, la votazione ricalca quanto avvenuto in precedenza. La maggioranza non c’è più e si passa ad affrontare il tema “dissesto”.

Intervengono, per primi, i Consiglieri d’opposizione Liberto, Patrizia Messina, Larosa, Barranco a cui si aggiunge l’indipendente Riggio.

Particolarmente velato d’ironia è il discorso di Vincenzo Liberto (Grande Sud) che, in risposta ad un commento del Sindaco che lo aveva definito “apprendista Consigliere Comunale d’opposizione”, non esita a definire il Primo Cittadino “Ranger solitario” e “Capo Cantiere”. Per Liberto le responsabilità del Sindaco nella vicenda che ha portato la Corte dei Conti ad emanare la Deliberazione n.1/2013 (in cui si ritenevano sussistere le condizioni per la dichiarazione dello stato di dissesto dell’Ente) sono innegabili e affondano le radici nei tempi in cui il Sindaco Lapunzina militava tra le fila dell’opposizione.

Dello stesso tenore sono gli interventi dei Consiglieri Patrizia Messina e Marco Larosa. Il giovane consigliere in quota Pdl, rivolgendosi al Sindaco, lo invita ad assumersi “…le sue responsabilità. Anziché attaccare chi ha un colore diverso dal suo, perché leggendosi la Delibera non comincia a fare un mea culpa?”. Il Consigliere Barranco (Cefalù Cambia) fa più volte riferimento al “crollo” della maggioranza costruita dal Sindaco in seguito al risultato elettorale dello scorso Maggio e “rimprovera” a Lapunzina di non aver attuato quella “svolta” di cui aveva parlato nel corso della passata campagna elettorale. Per Barranco i veri problemi che ostano allo sviluppo della città non sono stati affrontati nel modo corretto, a cominciare dalla questione della stasi del mondo dell’edilizia cittadina.

Daniele Tumminello
Daniele Tumminello

Da questo momento in poi iniziano le repliche dei consiglieri del PD Pizzillo, Tumminello e Garbo. Tutti pongono l’accento sui “toni eccessivi”, da inquisizione, usati dall’opposizione. Inquisizione per cui, però, i Consiglieri intervenuti in precedenza avrebbero scelto il capro espiatorio sbagliato. Non sono, infatti, di Lapunzina le colpe della situazione debitoria, caratterizzata dal “marasma contabile” di difficile risoluzione in cui si trova l’ente. Il Cons. Tumminello, in particolare, fa notare come, se è vero che la possibilità di salvarsi dal dissesto esiste ancora, è grazie all’operato dell’Amministrazione Lapunzina e al lavoro che ha portato, in questi mesi, a fare chiarezza sulla situazione economica del Comune di Cefalù.

Dello stesso avviso è il Cons. Garbo che fa anche riferimento alla presunta ragione che ha portato alla richiesta, da parte dell’opposizione, di convocare, nelle settimane passate, una seduta consiliare avente ad oggetto il “dissesto”. Per il Segretario cittadino del PD l’intento celato dietro quella volontà era di arrivare alla precipitosa dichiarazione dello stato dissesto di cui si sarebbero fatti promotori proprio i Consiglieri che premevano per ottenere la convocazione di quella seduta.

Giovanni Iuppa
Giovanni Iuppa

La tesi di Garbo non è stata gradita dai Consiglieri Riggio e Iuppa che hanno accusato il PD di perpetrare  una “mistificazione della realtà dei fatti”. Iuppa ha poi fatto riferimento alle pecche “metodologiche” dell’operato del Sindaco che hanno portato i Giudici della Corte dei Conti a pronunciarsi negativamente sul piano di rientro che erano chiamati a giudicare. Citando la famosa deliberazione n.1/2013, Iuppa ha mostrato l’ironia con cui la magistratura contabile ha commentato le misure correttive presentate dall’Amministrazione.

In conclusione è arrivato l’intervento del Sindaco Lapunzina. Nonostante i toni pesanti che hanno caratterizzato la seduta nel suo complesso, Lapunzina ha mostrato la solita capacità comunicativa: snocciolando cifre e dati ha fatto riferimento alla situazione disastrosa in cui ha trovato le casse comunali al momento del suo insediamento; ha sostenuto di non aver mai promesso “miracoli” ma ha anche elencato tutto il lavoro svolto, in pochi mesi, dalla sua squadra; infine, sulla questione del “crollo della maggioranza”, si è dichiarato non preoccupato, essendo fiducioso nella buona fede dei Consiglieri Comunali che, di volta in volta, “voteranno le proposte guardando al merito. Sarà poi la città a giudicare ciascuno di noi in base al proprio operato”.

Due dati sono certi:

1) La maggioranza non c’è più;

2) L’Amministrazione è convinta del proprio operato e andrà avanti con il pieno sostegno del PD, di “LeAli per Cefalù” e dei Consiglieri eletti con la lista “Svolta Democratica”.

Basterà?

 

 

 

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