Contrapposizioni e polemiche: bagarre sull’accesso al fondo di rotazione

 

Consiglio Comunale
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Né imposta di soggiorno né edificio ex-poste. E’ stato l’accesso al fondo di rotazione (possibilità garantita dall’adesione alla “Salva Comuni”) il tema della seduta consiliare tenutasi ieri presso Sala delle Capriate. Presentato con i caratteri di “necessità e urgenza”, il punto in questione è stato affrontato per primo occupando l’intero arco temporale dei lavori, chiusi intorno all’una di notte.
E, dai primi interventi, si è subito intuito che si sarebbe arrivati ad una contrapposizione. Da una parte era chiara la volontà dell’Amministrazione di stringere i tempi per determinarsi o meno sull’adesione al fondo, dall’altra l’opposizione si è dimostrata reticente nell’affrontare la questione essendo venuta a conoscenza della proposta di delibera solo da poche ore.
E’ proprio l’aver presentato il punto con gli estremi di “necessità ed urgenza” a scatenare il dibattito.
La Dott.ssa Sergi, Segretario Generale del Comune, spiega che il tutto è avvenuto in risposta ad una nota inviata dal Ministero, in data 22 gennaio, in cui si chiedeva, al Comune, di prendere una decisione sull’eventuale richiesta di accesso alla liquidità garantita dal fondo.

“Perchè” – si chiedono i consiglieri d’opposizione, se la nota risale al 22 – “ne siamo venuti a conoscenza da poche ore?”. Il Segretario Generale risponde di aver immediatamente avvisato, letta la nota, Sindaco e Pres. del Consiglio. Circostanza, però, smentita dallo stesso Pres. del Consiglio Franco. A “difesa” dell’operato di Franco interverrà, nel corso della serata, anche il Cons. Iuppa (Controvento) che palerà di “imboscata inaccettabile” tenuta al Pres. del Consiglio.

Rosario Lapunzina
Rosario Lapunzina

Interviene, a questo punto, il Sindaco Lapunzina che, dopo aver ricordato che “se il Consiglio non si determinerà questa sera non sarà un problema”, passa ad elencare le motivazioni che lo portano a chiedere al Consiglio di non aderire al fondo di rotazione.

La richiesta di ricevere l’immediata liquidità, infatti, porterebbe il Comune a trovarsi in una situazione del tutto analoga, dal punto di vista di restrizioni e sacrifici, a quella del dissesto economico. Questi, infatti, sono alcuni dei vincoli previsti: riduzione delle spese di personale; tasse al massimo; riduzione almeno del dieci per cento delle spese per prestazioni di servizi; riduzione almeno del
venticinque per cento delle spese per trasferimenti; blocco dell’indebitamento.
Il Primo Cittadino, inoltre, chiarisce che “l’atto di indirizzo – per la trattazione del punto – è partito da me per dare pronta risposta al Ministero”.
E’, a questo punto, l’intervento del Cons. Riggio (Gruppo Misto) a fare emergere le perplessità di opposizione e Gruppo Misto. Riggio non capisce come mai sia stata chiesta la trattazione del punto con gli estremi di necessità ed urgenza: “non capisco perchè ci si chieda di non aderire quando, non determinandoci, non aderiremmo lo stesso”. Lo stesso Consigliere, avendo preso contezza del fatto che la richiesta di accesso al fondo porta come scadenza il 13 febbraio, fa notare che sarebbe inopportuno e poco oculato privarsi, in questo momento, della possibilità di accedere alla liquidità garantita dal fondo, senza prima conoscere e valutare il piano di rientro che il Sindaco dovrà presentare in Consiglio per poi sottoporlo al vaglio della Corte dei Conti e della sottocommissione ministeriale. Qualora, infatti, il Consiglio prendesse la decisione di non richiedere l’accesso al fondo, si precluderebbe ogni possibilità di evitare, in un secondo momento, il dissesto finanziario.

Consiglio Comunale
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Ma è il Consiglio che deve assumersi questa responsabilità? Per Riggio, ma anche per gli altri Consiglieri d’opposizione, dato che sarà l’Amministrazione a proporre il piano di rientro, spetta alla stessa decidere se redigerlo prevedendo le entrate derivanti dall’accesso al fondo o meno. Pensiero esplicitato anche dal Cons. Liberto (Grande Sud): “Vogliamo per iscritto il piano di rientro con indicato se sia necessario o meno aderire al fondo”.
Di parere opposto sono i Consiglieri afferenti al PD Garbo e Pizzillo. Per Garbo la trattazione del punto con gli estremi di necessità ed urgenza era dovuta, in quanto, “la volontà sull’accesso o meno al fondo ci è stata chiesta dal Ministero” e, la responsabilità della decisione, spetta al Consiglio. “Sarebbe da irresponsabili non determinarsi sul punto in questione”, continua Garbo. E mentre Cassata (Pdr) sostiene che “L’amministrazione ci spinge a prenderci responsabilità che sono sue”, Pizzillo esprime il concetto per cui “Accedere al fondo sarebbe la mazzata definitiva per la città”.

Sulla responsabilità del Consiglio esprime il proprio parere anche il Cons. Tumminello (PD): “Non siamo nelle condizioni di prendere una decisione questa sera. Ma tocca sempre a noi decidere”.
E’ Cassata, a questo punto, che procede alla lettura di un pesante documento in cui si “attacca” fortemente l’operato dell’Amministrazione: “Quanto proposto dall’Amministrazione mi lascia alquanto sbalordito. Ancora una volta ritengo che l’Amministrazione sia guidata dall’improvvisazione e dall’ approssimazione; manca di idee o, peggio, ha idee confuse o molto confuse. Non ha per nulla chiaro il percorso che si vuole intraprendere o che si è intrapreso. Ogni giorno che passa senza prendere decisioni vere è sempre più tardi. Vedo il tentativo di volere scaricare sul Consiglio delle responsabilità che sono solamente dell’Amministrazione ed in particolare sue Sig. Sindaco”.

Consiglio Comunale
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Sembra che, tra il Consigliere eletto nelle liste del PDR ed il Sindaco, si sia arrivati ai ferri corti.
Intorno all’una di notte viene presentato un documento, approvato da tutti i Consiglieri Comunali (con la sola astensione di Curcio), in cui si chiede al Sindaco di elaborare un piano di rientro (al netto degli eventuali contributi garantiti dall’accesso al fondo) da presentare al Consiglio entro il 6 febbraio. In quel momento i Consiglieri si determineranno sulla bontà del piano e valuteranno l’opportunità o meno di aderire al fondo.

La patata bollente passa, adesso, nuovamente al Sindaco Lapunzina. Riuscirà a presentare in tempo il piano di rientro? Che giudizio esprimerà il Consiglio? Come si comporterà l’opposizione che, allo stato attuale, sembra aver intavolato un percorso comune con il Gruppo Misto ottenendo l’egemonia aritmetica in Consiglio? Si accederà al fondo di rotazione?

Il 6 febbraio avremo le risposte che cerchiamo.

 

 

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