Colpo di scena! Non vedrà la luce il centro polifunzionale che doveva prendere il posto dell’ex edificio postale

RIGGIO: “LA RESPONSABILITA’ DELLA NON APPROVAZIONE E’ DI CHI HA VOLUTO PER FORZA TRATTARE IL PUNTO QUESTA SERA”. GARBO: “SI STA FACENDO UN DANNO ALLA CITTA'”. TUMMINELLO: “SONO ALLIBITO!”

PosteNon si farà. Il centro polifunzionale, che avrebbe dovuto prendere il posto dell’edificio un tempo appartenuto alle poste e che da anni degrada uno dei punti strategicamente più importanti di Cefalù, non vedrà mai la luce. Questo l’esito dell’infuocato Consiglio Comunale tenutosi ieri sera.

E’ stata bocciata, infatti, la proposta di delibera contenete la variante al P.R.G. che avrebbe consentito l’edificazione della nuova struttura per cui era disponibile un finanziamento pubblico pari ad un milione e 100mila euro. Ed è proprio al momento della votazione, quando si è intuito che l’esito sarebbe stato negativo nei confronti della proposta dell’Amministrazione, che si è acceso il dibattito e si è passati a pesanti accuse politiche reciproche tra i Consiglieri.

Appena iniziati i lavori il Cons. Riggio (Gruppo Misto) chiede la convocazione di una seduta straordinaria, entro venerdì, per determinarsi in merito all’attività dei revisori dei conti e valutare il piano di rientro dell’Amministrazione comunale, condizione necessaria per decidere, poi, riguardo all’adesione al fondo di rotazione.

Si passa poi ad esaminare il punto all’o.d.g. n5: “Disposizione efficacia  della variante al P.R.G. adottata con deliberazione Consiliare n° 129 del 03/10/2011 ai sensi del co.4 dell’art.19 del D.P.R. 327/01”.

Ed è proprio sulla trattazione del punto che iniziano le polemiche. La proposta di Delibera, infatti, è stata integrata da un emendamento che, a detta di alcuni Consiglieri, ne muta sostanzialmente il contenuto rendendo necessario lo studio delle modifiche e, quindi, il rinvio della discussione ad una nuova seduta.

Consiglio Comunale
Consiglio Comunale

Prima della votazione sul rinvio del punto interviene l’Avv. Terregino che fornisce la propria interpretazione sul parere del CRU in merito alla variante al PRG. Con quel parere, infatti, il consiglio regionale dell’urbanistica esprimeva parere negativo sul progetto di riqualificazione dell’area in cui si trova l’ex edificio postale. Per Terregino spetta al Consiglio decidere se uniformarsi o meno a quel parere che, nel frattempo, è stato fatto proprio anche dall’Assessorato di competenza. Sul fatto che il giudizio del CRU sia arrivato dopo i 90 giorni previsti, termine che farebbe scattare automaticamente l’istituto del silenzio-assenso, anche Terregino precisa che “siamo nel campo dei sofismi”.

Viene, a questo punto, votata la proposta di rinvio del punto all’o.d.g. essendo l’argomento controverso e bisognoso di nuovi approfondimenti. A chiedere fortemente il rinvio sono Cassata (Pdr) e Riggio, mentre di parere opposto è il Cons. Garbo. La richiesta, però, non passa (8 favorevoli, 8 astenuti e 1 contrario) e si procede con la discussione.

Per circa 4 ore i Consiglieri si confrontano sul tema in questione. Da una parte la maggioranza fa notare come l’opportunità di accedere al finanziamento pubblico previsto per il progetto, e la possibilità di creare un centro di aggregazione giovanile, siano occasioni che la città non può permettersi di perdere. Per Tumminello (PD): “Non si deve avere esitazione alcuna a fare l’unico interesse della città” e, dello stesso parere, è Pizzillo (PD): “La nostra comunità ha bisogno di spazi di aggregazione pubblici”. E mentre il Sindaco Lapunzina ricorda che sarebbe irresponsabile, da parte sua, ritirare la proposta di delibera (“Il Sindaco non può ritirare la delibera perché ne risponderebbe in caso di mancato ottenimento del finanziamento”) il Cons. Garbo (PD) invita a considerare il fatto che, qualora il Consiglio si uniformasse al parere del CRU, non significherebbe che, sull’area in questione, si potrebbe procedere con la realizzazione di opere di privati. I motivi con i quali il consiglio regionale dell’urbanistica si è determinato in maniera contraria al progetto (vicinanza alla costa, carico urbanistico, viabilità e parcheggi), infatti, osterebbero allo stesso modo alla realizzazione di un’opera con finalità diverse da quelle scelte dall’Amministrazione.

Di parere diverso sono i Consiglieri d’opposizione e gli appartenenti al Gruppo Misto. La possibilità di aprire nuovi contenziosi tra Comune e privati, la mancanza di tempo nel valutare la nuova proposta di delibera, il parere contrario fornito dal CRU, l’incertezza sul fatto che la somma ottenuta dal finanziamento possa bastare alla realizzazione dei lavori ed a pagare l’importo dell’esproprio, li spingono a manifestare, in numerosi interventi, tutte le loro perplessità. Per Iuppa (Controvento): “Non è stata fatta chiarezza sul silenzio-assenso e dovevamo avere il tempo di verificare se le tesi dell’amministrazione sono corrette”. Tesi sostenuta anche dal

Giovanni Iuppa
Giovanni Iuppa

Cons. Riggio che aggiunge quella considerazione che scatenerà il dibattito in fase di votazione: “Se stasera il punto non verrà approvato è colpa di chi ha voluto per forza trattarlo in questa seduta”. Parole che testimoniano come, qualora avessero avuto il tempo richiesto a disposizione, i Consiglieri che da lì a poco si sarebbero astenuti, avrebbero votato in modo diverso. Riggio addossa le responsabilità alla maggioranza che, non votando favorevolmente al rinvio del punto all’o.d.g., avrebbe “forzato” la trattazione del punto. Ed è Liberto (Grande Sud) a rincarare la dose:  “Quello che è successo stasera è la dimostrazione della confusione della maggioranza”.

Parole che vengono duramente condannate dagli esponenti del PD che, una volta preso atto dell’allontanamento dalla seduta di Cortina e Di Chiara (evento che rende palese quello che sarà l’esito della votazione), invitano i Consiglieri d’opposizione ad assumersi le proprie responsabilità considerando l’astensione un modo per sottrarsi davanti ad una decisione importante. Prima della votazione, Larosa (Pdl) risponde: “Mi astengo perchè non voglio essere responsabile di un nuovo contenzioso tra privati e comune!”.

Si procede, tra attacchi politici reciproci, alla votazione. La delibera non passa (6 favorevoli e 11 astenuti). La seduta, tra le proteste, viene aggiornata. Si sono persi 1milione e 100mila euro per riqualificare una zona cruciale? Si sono evitati nuovi contenziosi? Si è lasciata cadere la possibilità di creare un centro di aggregazione giovanile? Si è tenuto conto del parere del CRU per evitare problemi futuri? Cosa accadrà adesso? L’immobile, in mano ai privati, potrà essere riqualificato lo stesso con una destinazione diversa?

Le risposte a queste domande noi non le conosciamo. Sappiamo, però, che quell’ecomostro che deturpa la nostra città continuerà a restare lì, segno tangibile di una città che non riesce a rimarginare le proprie ferite…

 

 

 

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