Presidenti delle Camere: aperto il mercato delle vacche?

Laura Boldrini e Pietro Grasso sono stati eletti, velocemente quasi quanto Papa Francesco, Presidenti delle Camere, rispettivamente Camera dei Deputati e del Senato.
Laura Boldrini,51 anni,deputata di Sel ed ex portavoce dell’Alto commissariato per i i rifugiati dell’ONU in Italia, è stata eletta alla quarta votazione con 327 voti su 618 votanti (i voti della coalizione di centrosinistra sono 340).
La coalizione composta da PD e SEL non ha incontrato alcuna difficoltà nell’elezione della Boldrini grazie ad una legge elettorale che assegna il premio di maggioranza, su base nazionale,alla coalizione più votata; tutt’altra storia al Senato.
Le urne non avendo attribuito alla cerchia Bersani la maggioranza dei parlamentari a Palazzo Madama hanno reso più difficoltosa l’elezione dell’ex procuratore nazionale antimafia Pietro Grasso.
Alla fine Grasso è stato eletto, vincendo il ballottaggio con il Presidente del Senato uscente Renato Schifani, con 137 voti di cui 14 (poco più,poco meno) provenienti dalla setta grillina.
Il portavoce e fondatore del m5s Beppe Grillo grida alla trappola architetta dagli zombies e manda un messaggio ai suoi, precisando in maniera molto democratica che chi sbaglierà nuovamente, sarà fuori.
Possiamo considerare aperto il mercato delle vacche?
Avrà forse qualche grillino subito una mutazione genetica,divenendo così una grassa e prosperosa vacca da mungere?
Plausibile , anche se non è da escludere la possibilità che qualche grillino spinto dal senso di responsabilità(Napolitano docet) abbia voluto fare un piccolo passo verso la stabilità politica, dimenticando per un attimo la politica anti-sistema molto cara all’incappucciato genovese.
Astuto Gargamella, come lo definirebbe Beppe, a far candidare agli scranni più alti delle Camere due personalità estranee al trascorso politico, ottenendo così qualche voto grillino, obbligato moralmente a scegliere “il meno peggio”.
Altisonante è d’altro canto la voce “TANTO PEGGIO TANTO MEGLIO” che si alza in coro dalle fila grilline; eppure il 25% dei votanti italiani non avrà votato la Casaleggio Association perché sia complice d’una disfatta che sembra quasi gradita e ricercata.
L’elezione dei due presidenti chiarisce lapalissianamente che la setta grillina non risulti ancora compatta e riunita in una comunione d’intenti.
La discordia regna sovrana fra i sostenitori del mondo a cinque stelle; c’è chi applaude il voto a Grasso, c’è chi lo condanna chiedendo la testa dei traditori.
Dilettanti allo sbaraglio…


Federico Giardina

18/03/13

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