S.O.S. a Cefalù

E’ arrivata la stagione turistica a Cefalù.lungomare
Le 2 festività appena trascorse, quelle del 25 aprile e del 1 maggio, hanno simbolicamente fatto da spartiacque tra la media/bassa stagione e l’alta stagione turistica.
Comitive di turisti arrivano a Cefalù, gli alberghi iniziano a registrare presenze significative, gli affitta camere ed i bed & breakfast iniziano ad ospitare qualche cliente.
I ristoranti lavorano con i turisti.

A distanza di un anno dall’elezione a sindaco di Rosario Lapunzina, il cambiamento che i cittadini si auguravano non è purtroppo avvenuto.
Oltre alla normale amministrazione, lo straordinario bisogno di innovazione e sviluppo è rimasto inascoltato. Cefalù ha necessità di un  “establishment” diverso, più aperto al mercato e con una visione del futuro più ampia, capace di vagliare nuovi orizzonti anche a lungo termine.

Per quanto competente e operoso, il nostro borgo non ha soltanto bisogno di un esperto burocrate. In sostanza, errori o meno, le scelte finanziarie dell’Ente comunale sono apparse il più delle volte obbligate.

Il lento declino della nostra cittadina è percepibile, oltre che dalla popolazione locale, anche dai visitatori e dai turisti. Complice la crisi internazionale, l’Amministrazione non è stata in grado di trovare soluzioni idonee, efficienti e reali ai problemi della città.
La risoluzione delle criticità è solo la punta dell’iceberg: la competizione internazionale nel turismo rende necessario un salto di qualità maggiore.

Le strutture alberghiere locali hanno immani difficoltà a competere nel mercato dei “Tour Operator” anche con le strutture dei paesi vicini. Gli incassi persi fra tasse, burocrazia e balzelli non consentono a diverse strutture di avviare, negli anni, i necessari lavori per rimanere forti nel mercato.

Si registra inoltre un incremento degli episodi violenti, dei furti e degli atti vandalici, spesso neanche segnalati alle Forze dell’Ordine. Cefalù continua ad essere un porto franco per i camperisti, i venditori abusivi ed i vagabondi.

Il calendario degli eventi estivi è, ad oggi, scarno e male organizzato.  La maggior parte delle poche manifestazioni viene sviluppato dall’Amministrazione. L’evidenza dei fatti è che questi assomiglino più a feste paesane dell’entroterra siciliano piuttosto che eventi degni di considerazione provinciale o regionale.
Il feedback della popolazione non viene tenuto in considerazione.

Si comprende che l’impegno dell’Amministrazione si rivolga verso temi scottanti che riguardano servizi primari a rischio. Sembra però che, lato sviluppo turistico, l’Ente non è riuscito ad impostare al meglio una squadra che, a stretto contatto con i Responsabili comunali, potesse occuparsi dell’aspetto turistico infrastrutturale e programmatico.
Per quanto degne di interesse anche tra la popolazione non residente, la festa del S.S. Salvatore e lo Sherbeth non offrono abbastanza per poter cambiare il segno aritmetico alla crescita del paese.

Rimane elevato, ben oltre il necessario, e con un indice di produttività molto basso, il numero di dipendenti comunali. Costi elevati e dei privilegi inviolabili rendono la casta pubblica il classico carrozzone.
03/05/13

Stephen D’Avola 

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