Ex Poste: il TAR accoglie il ricorso della MFM Servizi

Il Tribunale Amministrativo Regionale, in data 17 luglio, ha accolto il ricorso  presentato dalla MFM Servizi che richiedeva l’annullamento della nota 24.8.11 prot. n. 237 con la quale il Comune aveva comunicato alla società l’archiviazione della domanda di concessione edilizia.

Ingegner Duca
Ingegner Duca

La ditta richiedeva inoltre l’annullamento dell’approvazione del progetto definitivo esecutivo di riorganizzazione area ex edificio postale, sistemazione Villa comunale e ridefinizione delle vie limitrofe.

I fatti sono i seguenti: il 22 dicembre del 2009 la MFM Servizi ha acquistato dalle Poste Italiane l’immobile sito in via G. Matteotti n.43, conosciuto anche come “edificio ex-Poste”. Il Comune, precedentemente aveva tentato l’acquisizione del bene senza arrivare però ad alcun risultato utile.
Neanche la disponibilità delle Poste Italiane a riconoscere un “diritto di prelazione” al Comune di Cefalù aveva sortito un qualunque effetto. Infatti l’offerta di acquisto da parte dell’Ente era ad un prezzo inferiore rispetto all’offerta presentata dalla MFM Servizi.

Il Responsabile del Servizio Urbanistica in carica nel 2010 aveva inoltre comunicato un “parere urbanistico” sostanzialmente positivo. In base al “silenzio – assenso” inoltre, MFM Servizi aveva ritenuto che si fosse raggiunto un parere favorevole. La svolta è avvenuta quando, il nuovo Dirigente del Servizio Urbanistica, Ing. Duca, in data 6 luglio 2011, comunicava alla società ricorrente di aver annullato, “alla luce della nuova istruttoria” la nota del 19.1.2011 (con cui il Dirigente precedentemente in carica aveva formulato il suo parere favorevole in merito all’”assentibilità” dell’intervento ed al rilascio della relativa concessione edilizia) e di aver avviato il procedimento di archiviazione dell’istanza per improcedibilità della stessa.

L’Ing. Duca aveva motivato la scelta attraverso tre giustificazioni principali: il silenzio-assenso sulla domanda di concessione non si era affatto formato, l’intervento richiesto non era “assentibile” in quanto nelle “zone bianche” la ristrutturazione edilizia ed il mutamento di destinazione d’uso non sono consentiti ed infine aveva fatto riferimento ad un progetto comunale di espropriazione dell’area.
A quel punto la MFM Servizi aveva deciso di presentare il ricorso che ieri si è concluso con una vittoria.

Rosario Lapunzina
Rosario Lapunzina

In particolare il TAR, oltre a ritenere fondato il ricorso sulla basse del diritto vigente, ha evidenziato che, in data 4 febbraio 2013, anche il Consiglio comunale di Cefalù, chiamato in causa a deliberare in merito alla variante del PRG che riguarda l’immobile, si era espresso con voto contrario (6 a favore e 11 astenuti).

Il Sindaco di Cefalù, Rosario Lapunzina, in merito alla sentenza del TAR, si è così espresso: “il Tar ha accolto il ricorso con cui la ditta MFM chiedeva  che fosse acclarato il silenzio assenso sulla domanda di concessione edilizia riguardante il locale dell’ex poste.  Ciò non toglie che, in base a quanto prevede la legge,  il comune rimane titolare del diritto/ dovere di accertare,  entro i primi trenta giorni  dalla comunicazione di inizio lavori, i presupposti per la concessione stessa disponendo un eventuale provvedimento di annullamento o revoca.  A tal proposito, va evidenziato, cosa che non rileva la sentenza del Tar, che il consiglio comunale ha nel frattempo dato esecuzione alla variante con cui si si prevede un diverso utilizzo dell’area”.

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