alla rete Internet al pubblico tramite rete Wi-Fi non richiederà l’identificazione personale degli utilizzatori.Sono stati quindi eliminati gli emendamenti approvati lo scorso venerdì che avrebbero complicato il provvedimento sino, di fatto, a vanificarlo.
Sempre lo stesso Stefano Quintarelli, uno degli informatici fra i pionieri nell’introduzione di Internet in Italia, eletto nelle file di Scelta Civica, giudica positivo l’emendamento che liberalizza l’allacciamento alla rete, non più esclusiva di installatori. La pressione della lobby degli installatori era stata infatti una delle maggiori complicazioni per la realizzazione del provvedimento precedente.
Nell’ambito della sicurezza e della responsabilità, sia per chi offre le connessione che per gli utilizzatori, sarà poi a discrezione del singolo esercizio commerciale la scelta se introdurre una password e dell’utente quella di fidarsi o meno nell’utilizzare una rete di cui non è ben chiara la proprietà.
Per ciò che concerne i fondi per la banda larga previsti dall’Agenda Digitale si sono verificati dei tagli. Dei circa 150 milioni destinati – secondo il governo – ad azzerare il digital divide di primo livello (disponibilità di una connessione ad almeno 2 mega) nel Centro Nord, ne sono rimasti 130, malgrado il fatto che il ministero dello Sviluppo economico aveva già messo in conto di poter utilizzare l’intera somma.
Al sud e nelle isole la diffusione di Internet è ancora più lenta che al nord: secondo Audiweb vi sarebbe una differenza di circa 10 punti percentuale fra il dato degli utenti attivi in un mese al sud (37,6%) rispetto al nord ovest (47,8%).