Prevenzione incendi: ottimi risultati per l’estate 2013

Joint research centre (Krc), insieme alla direzione ambiente della Commissione europea, ha appena stilato un bilancio sui roghi che hanno colpito la nostra penisola dal 1° gennaio fino al 14 di agosto. incendio_boschivo_369411E’ emerso che si sono verificati 1.850 roghi in tutta Italia che hanno mandato in fumo circa 13.630 ettari. Si tratta, rispetto all’anno 2012, di un risultato inferiore del 58%. E’ da ricordare però che l’anno passato è stato un vero e proprio anno orribile, secondo solo al 2007. In particolare poi, era stata la Sicilia – che da sola aveva registrato oltre il 40% dei roghi italiani – a vivere la stagione più drammatica sul fronte incendi.

Per porre fine ad una situazione così drammatica, la Protezione Civile della Provincia di Palermo ha attivato un Piano di prevenzione incendi per l’anno 2013. Per il territorio madonita, colpito da drammatici incendi sul finire dello scorso settembre, è stato individuato un nuovo presidio operativo nei locali del Foro Boario di Gangi.  Il nuovo presidio si aggiunge a quelli operativi su tutto il territorio provinciale, che sono in costante collegamento con la sala centrale di monitoraggio di San Lorenzo a Palermo, un servizio a 360 gradi, un’importante presenza nella lotta agli incendi.

Al fine di limitare al minimo tali eventi, alcune amministrazioni locali hanno deciso di emanare delle apposite ordinanze che richiedono ai cittadini di eseguire periodicamente pulizie eliminando ogni tipo di erba presente nei terreni agricoli incolti e nelle aree verdi. Inoltre si vieta, in prossimità di boschi e terreni cespugliosi, di utilizzare strumenti che potrebbero sviluppare roghi, quali ad esempio apparecchi a fiamma o elettrici per tagliare metalli, motori, fornelli, inceneritori che producono faville o brace. Per gli inadempienti sono previste gravi sanzioni.

”L’anno scorso in questo periodo era già bruciato parecchio nella penisola Iberica e in Italia. I grandi incendi in Europa erano cominciati già marzo, con importanti superfici bruciate in Portogallo e Spagna. Quest’anno, nonostante un inizio anomalo con alcuni roghi in Gran Bretagna e Irlanda a maggio, l’estate è partita in sordina e con un terreno più umido: fino alla prima decina di agosto erano bruciati circa 100mila ettari, una cifra molto al di sotto del bilancio dei 600mila complessivi del 2012” ha sostenuto Andrea Camia, funzionario scientifico del Jrc.

Secondo gli esperti, oltre ad una maggiore prevenzione, hanno giocato un ruolo determinante le abbondanti precipitazioni, distribuite in tutti i mesi invernali e primaverili fino ad arrivare a ridosso della stagione estiva, che quindi hanno portato ad un terreno più umido, nel quale più difficilmente possono svilupparsi incendi di vaste proporzioni.

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