Riforma delle province: a rischio cancellazione 200 comuni siciliani

Dalla costituzione di ben cinque tavoli tecnici, riunitisi 3 volte nell’arco di un mese, fra metà luglio e metà agosto,  sopraggiungono alcune indiscrezioni su come sarà la legge di riforma delle province.

Rosario Crocetta
Rosario Crocetta

In primo luogo, quei “micro” comuni con meno di 5000 abitanti (circa 200), i quali protestano da mesi contro i tagli agli stanziamenti e che rischiano il dissesto, potrebbero essere cancellati.
Ciò che potrebbe accadere è che i comuni con popolazione inferiore ai 5000 abitanti confluirebbero le loro competenze e responsabilità all’interno dei nuovi consorzi. In pratica tali comuni verrebbero amministrati dai consorzi per tutti i servizi ed accorpati ai comuni limitrofi per le attività di pertinenza comunale.

“Questa non è l’idea dell’amministrazione ma solo una delle proposte dei tavoli tecnici. Il disegno di legge di riforma il governo lo completerà già la prossima settimana” ha precisato in merito  il Governatore Crocetta.

Sulla futura struttura dei liberi consorzi, il Presidente della Regione ha dichiarato quanto segue: “i punti chiave della norma saranno tre. Innanzitutto detterà le modalità di avvio dell’attività dei liberi consorzi di comuni. Non potranno sorgere consorzi con meno di 150 mila abitanti serviti ne con un numero superiore ai 500 mila. Da questi vanno escluse le tre aree metropolitane di Palermo, Catania e  Messina che si amministreranno da sole, e questo è il secondo nodo. Infine il primo sfoltimento di competenze con l’accorpamento per argomenti con le scuole andranno tutte ai Comuni dove insistono”.

I consorzi quindi, in base ai parametri ipotizzati, dovranno fornire servizi a circa 3 milioni e mezzo di persone e saranno non meno di 7 e non più di 22.
Per gli ultimi dettagli, si dovrà ancora attendere circa una settimana, dopo la quale si saprà con certezza in che modo i liberi consorzi verranno assemblati. Ancora poco tempo  e si conoscerà il futuro della nostra cittadina. Voci di corridoio sostengono che essa farà parte di un libero consorzio che vedrà come capofila Termini Imerese o Bagheria.

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