Unione europea: la Sicilia è fra le peggiori regioni del continente

Pessimi risultati per l’Italia, ed in particolare per la Sicilia, nella classifica stilata dalla Commissione Ue in merito alle Regioni più competitive d’Europa.parlamento_strasburgo
L’indice 2013, giunto alla sua 2° edizione, si concentra sul fatto che la “blue banana” – dorsale economica che collegava Inner London fino alla Lombardia, passando per i Paesi Bassi e le regioni industriali tedesche – abbia cambiato forma, assumendone una più concentrata nelle regioni del centro Europa nel quale si trovano diverse aree metropolitane. La stessa, che fino al passato indice comprendeva la zona della Lombardia, ora ha escluso quest’ultimo.

In testa alla classifica dei 262 territori presi in esami si trova Utrech, seguita da Londa e dalla capitale svedese. La Lombardia, regione italiana più competitiva, non compare più neanche fra le prime cento classificate, attestandosi al 128° posto. Un’altra decina di regioni italiane si concentra nella fascia media. Pessimi risultati per la Calabria e la Sicilia, rispettivamente situate alle posizione 233° e 235°. La Sicilia, in quanto a competitività, risulta la peggiore regione italiana,  al pari di alcune povere regioni greche e romene.

Per stilare la classifica, l’Unione europea ha preso in esame diversi indicatori: i tre gruppi d’indagine si sono concentrati sulle basi del sistema economico (stabilità macroeconomica, infrastruttura, sistema sanitario, qualità dell’istruzione), sull’efficienza dello stesso (qualità delle università, efficienza del mercato del lavoro, dimensioni di mercato) e sull’innovazione (tecnologica in primis).

“Si tratta di una fotografia impietosa dello stato delle regioni italiane. Di come il centro-nord abbia perso competitività e si trovi in difficoltà” hanno sostenuto le fonti europee.

Si tratta di un risultato deludente per la Sicilia e per l’Italia, considerando anche che la nostra penisola è riuscita ad ottenere 29,238 miliardi di euro di finanziamenti europei, all’incirca la stessa cifra del passato. Questo perché, malgrado la riduzione del budget Ue, l’Italia consta di diverse regioni con criticità evidenti.

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