Decadenza Berlusconi: i legali del Cavaliere assenti alla riunione

La seduta della giunta per immunità del Senato che voterà la decadenza da senatore di Silvio Berlusconi si è aperta con il ricordo della strage di Lampedusa.Berlusconi1

A prendere la parola e ad esprimere il cordoglio di tutta la giunta è stato il presidente Dario Stefano (Sel).
Subito dopo si è acceso la scontro: il Pdl ha chiesto che venisse posta una questione pregiudiziale. A ciò ha replicato il presidente Stefano spiegando che “non c’è questa possibilità in seduta pubblica e non posso dare la parola”. Divieto di intervenire, secondo le norme, anche per la senatrice Elisabetta Alberti Casellati (Pdl): “ora non è possibile, potrà farlo quanto vuole in camera di consiglio”.

Alla fine del dibattito, dopo aver ascoltato le memorie difensive, i membri della giunta si ritireranno in camera di consiglio per prendere una decisione. Contingentati i tempi: 48 ore al massimo.
Alcuni senatori del Pd hanno comunque assicurato che si voterà entro questa sera.

“La decisione finale si forma in camera di Consiglio, cioè tra qualche ora, questa mattina c’è ancora una parte ulteriormente istruttoria e sentiremo la parte soccombente e l’eventuale subentrante. Dovemmo essere più aperti alle ragioni degli altri, entrare in camera di Consiglio e confrontarci tra di noi per una decisione finale perché la sentenza di Milano è chiara, l’interdizione dei pubblici uffici anche, ma manca il quantum quindi tutta la discussione che è stata fatta intorno alla Legge Severino e che si vuole applicare a tutti i costi è superflua e non utile”, ha sostenuto Enrico Buemi di Psi membro della Giunta per elezioni del Senato.
Gli avvocati di Silvio Berlusconi Franco Coppi, Niccolò Ghedini e Franco Coppi, assenti durante la seduta in Sala Koch, hanno dichiarato che “Il diritto a un giudizio imparziale è evidente fondamento di ogni procedimento in un sistema democratico”.

Nel frattempo sembra che il Pdl sia per scindersi, stando alle parole dello stesso Berlusconi che ammonisce i falchi del suo partito: “fermatevi una scissione indebolisce tutti”. Le richieste di Alfano, che chiede la testa di Verdini, Bondi, Sallusti, Santanché e Brunetta,  risultano esagerate: “Angelino, lo sai meglio di me. Mi stai chiedendo troppo gli replica il Cavaliere.

Per la prima volta il magnate di Milano non riesce a tenere sotto la propria ala i suoi uomini.

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