È di qualche giorno fa la notizia che in Svizzera, nel Canton Ticino, è stata organizzata una iniziativa dal titolo “Benvenuta Impresa nella città di Chiasso!”. Dedicata agli imprenditori italiani con un qualche interesse nell’espatriare con armi e bagagli. La Lombardia di Maroni ha risposto con una proposta di legge “per la libertà d’impresa e competitività”, finalizzata a semplificare la burocrazia e agevolare le attività imprenditoriali.
Sembra una vera lotta fra i due fronti. Ma c’è una differenza fondamentale: la Svizzera attrae, la Lombardia cerca di trattenere. La forza naturale del mercato è quella di andare verso lidi più civili, dove burocrazia, tassazione e libertà finanziaria siano ancora su livelli accettabili.
L’iniziativa di Chiasso è stata anticipatamente limitata a un numero chiuso per eccesso di adesioni. E si è tenuta a porte chiuse per paura di infiltrazioni della guardia di finanza. Tutto questo fa sorridere: nascondersi dal proprio Stato solamente per andare a cercare lavoro da altre parti è un sintomo preoccupante del declino che stiamo vivendo.
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