Nell’ultimo decennio del XX° secolo l’impero sovietico si è disintegrato e con esso quella casa-prigione di popoli chiamata Urss. Fuori dalla sua carcassa in decomposizione emersero la Russia, la Bielorussia, l’Ucraina, la Lituania, la Lettonia, l’Estonia e la Moldavia, tutti in Europa; la Georgia, l’Armenia e l’Azerbaigian nel Caucaso, e il Tagikistan, l’Uzbekistan, il Turkmenistan, il Kirghizistan, il Kazakistan in Asia centrale.
La Transnistria si è liberata dalla Moldavia, l’Abkhazia e l’Ossezia del Sud hanno combattuto per liberarsi dalla Georgia. La Jugoslavia si sciolta molto più violentemente nelle nazioni di Serbia, Slovenia, Croazia, Bosnia, Montenegro, Macedonia e Kosovo. Gli slovacchi secessero dalla Cecoslovacchia. Eppure l’Europa, che si era gettata direttamente in una guerra dopo l’ultimo scioglimento della Cecoslovacchia nel 1938 e nel 1939, questa volta ha solo sbadigliato. Lasciateli andare, tutti erano d’accordo.
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