In Sicilia è allarme: persi 86 mila posti di lavoro e 11 punti di pil in quattro anni

Sono catastrofici i dati riportati da Riccardo Padovani, direttore della Svimez, l’associazione per lo sviluppo del mezzogiorno:Dal 2008 al 2012 in Sicilia si sono persi 11 punti di Pil e 86.000 posti di lavoro, di disoccupazione-giovanilecui circa 80mila tra giovani under 34, la disoccupazione corretta è arrivata a sfiorare il 33%, e il rischio di povertà è sull’isola quattro volte superiore del Centro-Nord”.
Preoccupante secondo il direttore soprattutto ed il disinteresse di tecnici e politici per la situazione disastrosa in cui l’economia dell’isola versa, in particolare a destare sgomento è l’assenza di qualsiasi riflessione sullo sviluppo e quindi sulla crescita. “Occorrerebbe – prosegue Padovani – una nuova strategia di politica industriale centrata sul manifatturiero e un approccio di sistema nella gestione dei progetti strategici simile a quella degli anni del dopoguerra per far ripartire tutto il Paese avendo come fulcro il Mezzogiorno”.
Negativi anche i dati provenienti dalla Banca d’Italia, secondo cui il numero di occupati nell’isola è calato di ben 65 mila unità da inizio 2012, arrivando a 1 milione e 341 mila lavoratori occupati. Cresce di pari passo anche il numero di persone in cerca di occupazione e quelle messe in cassa integrazione dalle aziende colpite dalla crisi, che proprio in Sicilia ha colpito più duro che nel resto del paese. L’economia dell’isola, già in crisi endemica, sta uscendo provata da questo periodo di recessione, con la situazione che si fa ancora più grave dal lato dell’occupazione giovanile, coloro che cercano di entrare nel mondo del lavoro, e si confrontano con un tasso di disoccupazione giovanile pari al 55% tra i 15 e i 24 anni e del 38% tra i 15 e i 34 anni, con percentuali peggiori che nel resto del territorio nazionale.

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