L’acqua potabile torna alla Regione: fine dei disagi per 400 mila persone

Al termine dell’incontro tra il presidente della Regione Rosario Crocetta, l’assessore all’Energia Nicolò Marino e i sindacati che rappresentano i lavoratori di Acque potabili siciliane, è trapelata la notizia che sarà l’Ente Acquedotti Siciliani a gestire il servizio idrico nella provincia di Palermo. I 52 comuni della Provincia  e 400 mila abitanti escono così dalla grave situazione che si era creata dopo il fallimento dell’Asp il 29 ottobre, e si apre uno spiraglio anche per gli oltre 200 dipendenti che rischiavano di restare senza lavoro.  La società incaricata si occuperà di gestire il servizio idrico per i prossimi sei mesi, entro i quali sarà riformato il sistema dell’acqua pubblica con l’istituzione di un unico Ato idrico che amministrerà il servizio in tutta l’isola. Nel frattempo la gestione sarà finanziata interamente dalla Regione, che prevede di stanziare una somma tra i quattro agli otto milioni di euro per coprire le spese di gestione e manutenzione della fornitura dell’acqua, della depurazione e della rete fognaria.

La soluzione al problema arriva quindi dopo un mese di proteste da parte dei lavoratori dell’Asp ma soprattutto da parte dei Comuni coinvolti, che da qui alla fine dell’anno avrebbero dovuto cominciare ad attingere dalle proprie casse e dal proprio personale (entrambi insufficienti) le risorse necessarie per garantire il servizio.

Nicolò Marino
Nicolò Marino

Tramontate dunque le ipotesi di un nuovo consorzio pubblico tra i comuni per una questione  di tempo, così come il passaggio della gestione ad Amap o la consegna delle reti ai singoli comuni contro cui si è schierata la Regione temendo accordi tra gli enti locali-Siciliacque e i privati  con l’apertura di una nuova stagione di assunzione sulle spalle dell’amministrazione regionale. Era stata anche avanzatala proposta che a occuparsi del servizio in modo temporaneo fosse l’Ato 1, ma secondo l’assessore Marino sarebbe stata una strada “non praticabile” poiché anch’essa commissariata, rendendo necessaria l’individuazione di un nuovo soggetto incaricato.  A questo punto la soluzione Eas sembra destinata ad andare in porto: piace infatti a sindacati, lavoratori, politici e sindaci, e dovrebbe essere ufficializzata con una delibera del presidente Crocetta lunedì prossimo, annullando la liquidazione prevista dell’Eas, e dopo che l’assemblea dei sindaci dell’Ato 1 avrà dato l’ok.

“Se ci sarà il via libera si partirà subito” dichiara l’assessore  Marino “Comunque si tratterebbe di una soluzione transitoria, in attesa della legge. Se poi i territori lo riterranno opportuno potrebbe anche essere definitiva, ma decideranno i sindaci. L’interesse della Regione è solo quello di mantenere la continuità del servizio, garantendo la gestione pubblica dell’acqua: nessuno può rimanere senza acqua.”

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