Il Consiglio comunale conferma la TARSU: scampato il pericolo TARES, ma si paga il 14% in più

Il Consiglio comunale convocato per ieri sera in sessione straordinaria ed urgente, ha approvato con dieci voti favorevoli e quattro astenuti (Messina Patrizia, Liberto, Iuppa e Giardina) l’adozione, per il 2013, del soldiregime TARSU riguardante la tassazione inerente la raccolta di rifiuti solidi urbani. L’Organo consiliare ha quindi deciso di non attuare il regime TARES che avrebbe comportato un forte aumento a livello di tributi. Secondo il Sindaco Lapunzina il regime TARES avrebbe portato ad aumenti fino a tre volte rispetto alla TARSU. In generale sembra che il regime TARES abbia un incidenza fra il 50% ed il 160% rispetto al tributo adottato dall’Ente comunale.
“Abbiamo deciso di rimanere con il regime TARSU ed un contestuale aumento del 14% rispetto alla TARES che ha comportato aumenti ben maggiori i quali hanno scatenato proteste in diverse città, ad esempio Misilmeri” ha dichiarato il Primo cittadino.

Malgrado ciò i tecnici degli uffici comunali hanno stimato un aumento per i cittadini di circa il 14% rispetto al 2012. A ciò andrà aggiunto un tributo pari a 30 centesimi di euro per metro quadro di abitazione. Tale balzello viene introitato direttamente dallo Stato centrale, non transitando nemmeno nel bilancio comunale.
L’aumento del 14% previsto è, a detta della maggioranza, obbligatorio in quanto porterà la copertura del servizio quasi al 100%, senza quindi arrecare danno economico all’Ente.
E’ stato presentato un emendamento dall’opposizione volto a stabilire un tetto alle aliquote che la Giunta comunale può determinare. Per Lapunzina tale emendamento è demagogico in quanto “il progetto volto a combattere l’evasione fiscale non può recuperare somme per cinquecentomila euro nei tempi previsti dalle legge”.
L’opposizione ha quindi replicato sostenendo che con la bocciatura di tale emendamento si vuole porre un freno alla possibilità per l’amministrazione di aumentare le tasse. Il consigliere Liberto, durante un suo focoso intervento, ha così commentato: “vi è in aula un’opposizione che non vuole aumentare le tasse, mentre la maggioranza e l’amministrazione stanno incrementando le tasse ai cittadini di Cefalù”.
Il parere tecnico della responsabile del servizio in merito all’emendamento è stato non favorevole, in quanto, fra le altre, alcuni punti sarebbero in contrasto con quanto previsto dal piano pluriennale di riequilibrio approvato dallo stesso Consiglio comunale.
In seguito a questa comunicazione il proponente dell’emendamento, il consigliere Iuppa, ha deciso di ritirarlo, in quanto snaturato nella sua essenza.

Si è poi inoltre discusso in aula in merito ai circa quattro milioni e mezzo di euro di TARSU che il Comune deve riscuotere. Mentre circa un milione e mezzo dipendono dall’esito dei contenziosi con gli albergatori di Cefalù, riguardo la capacità di riscossione il Sindaco Lapunzina ha sottolineato che verrà incentivata la lotta all’evasione da parte dell’Ente al fine di garantire un gettito maggiore nelle casse comunali.

I cittadini quindi pagano e pagheranno il tributo sui rifiuti TARSU in quattro rate: il 15 luglio, il 15 settembre, il 30 di ottobre ed il conguaglio il 20 di gennaio. 

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