Sempre più forte la battaglia che i Forconi stanno portando avanti in varie zone dell’Italia.
Dopo le proteste ed i presidi di ieri, uno fra i più influenti leader del Movimento, Mariano Ferro, ha smentito l’ipotesi di una manifestazione nazionale nella capitale.
“Bisogna vivere qualche altro giorno di passione e far salire l’adrenalina degli italiani” ha detto Ferro, che ha imputato la guerriglia di ieri a “quattro scalmanati, la stragrande maggioranza era pacifica”.
La protesta continua e non si arresta, anche nella giornata di oggi: previsti blocchi e presidi in tutta Italia. Le manifestazioni, che dovrebbero durare fino al 13 di dicembre, potrebbero arrestarsi domani in seguito all’esito della votazione per la fiducia al governo Letta. “Se i politici non andranno a casa e domani sarà votata la fiducia al governo Letta, ci sarà un’azione eclatante non violenta a Roma e forse in altre città: non ci arrendiamo” ha detto Danilo Calvani, uno dei coordinatori del movimento “9 dicembre”.
Gli scontri e le azioni più violente si sono verificate durante la giornata di ieri a Torino. Il Movimento dei Forconi, espressione della rabbia di agricoltori ed allevatori, ha unito nella protesta anche disoccupati, studenti, camionisti, venditori ambulanti, fino agli ultras di diverse curve calcistiche, compresi alcuni estremisti di destra. A Torino ha fatto scalpore il gesto dei poliziotti che, davanti ai manifestanti, si sono tolti il casco. Un atto che il leader spirituale del Movimento 5 Stelle, Beppe Grillo, ha commentato positivamente, chiedendo alle forze dell’ordine di unirsi alla protesta.
La situazione rimane critica, tanto che il ministero dell’interno Alfano ha convocato un vertice con i responsabili delle forze dell’ordine per valutare le azioni da intraprendere per contenere le manifestazioni.