Salta l’abolizione delle province: commissari in carica per altri sei mesi

I Liberi consorzi dovevano sostituire le province entro il 31 dicembre, data per la quale la legge approvata mesi fa palazzo provinciadoveva essere finalmente applicata. L’impegno e la scadenza non saranno però rispettati. Complice la discussione parlamentare approdata con estremo ritardo, il governo regionale ha al contrario proposto un disegno di legge con il quale si proroga l’incarico ai commissari per i prossimi sei mesi.

La situazione si profila quindi molto complicata: le province resteranno commissariate ancora per almeno sei mesi e, qualora il disegno di legge governativo per la proroga fosse bocciato alla commissione affari istituzionali dell’Ars, si tornerebbe al voto con conseguente autogol da parte della Giunta Crocetta.

La Sicilia diversi mesi fa era stata vantata come la prima regione ad abolire le province. Adesso, stando agli ultimi sviluppi, sembra che i tempi non siano ancora maturi. Anche a Sala d’Ercole infatti, sono ormai diversi i gruppi politici, non solo dell’opposizione, che vogliono resuscitare le province.
La gestione dell’affaire province ha infatti fino ad ora solo creato parecchia confusione: oltre a non aver permesso ai cittadini di esprimere un voto, ha generato molta confusione nell’attribuzione delle funzioni amministrative e qualche spaccatura nella maggioranza di Crocetta, in particolare con alcuni parlamentari del gruppo Udc.

In questo quadro così contorto, Cefalù non ha ancora ben compreso quale ruolo svolgerà all’interno della nuova struttura amministrativa, qualora e quando essa verrà approvata. Le ipotesi più probabili al momento vedono la cittadina normanna facente parte di un libero consorzio con capofila Termini Imerese o Bagheria. Da scartare l’ipotesi di un libero consorzio madonita con Cefalù capofila.

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