Dopo 25 anni Torna Tore in una Cefalù da terzo mondo

Continuano anche in questi ultimi giorni i disagi per i cefaludesi, in particolare quelli residenti nel centro storico, relativi all’erogazione di acqua. I cittadini, disillusi ed esasperati, si rivolgono sempre più spesso bidoneeall’Amministrazione comunale anche attraverso i social network, non più fiduciosi di un intervento riparatore ma forse come semplice, quanto legittimo, sfogo.

Un’amministrazione che, per diversi abitanti, risulta attenta ai problemi dei cefaludesi, ma solo superficialmente. In una situazione di emergenza che vede l’Ente economicamente danneggiato e con i servizi essenziali, quali quello dell’acqua, non più stabilmente garantiti, l’Amministrazione, pare molto più interessata a presenziare ai numerosi eventi cittadini, perdendosi anche dietro sterili polemiche con altri sindaci siciliani circa la presunta “paternità” di un film. Un’amministrazione tanto solerte e attenta nel partecipare a qualunque evento possa offrire anche una minima visibilità – sono ormai celebri le ‘comparsate’ con tutti gli ultracentenari cittadini – e che invece non riesce ad offrire soluzioni concrete e percorribili ai problemi reali. Nei tanti eccessi di zelo – e di presenzialismo – chi ci governa, non ha ancora avuto modo e tempo – ammesso che le cose stiano davvero così – di invocare l’intervento del Prefetto e porre fine all’incresciosa situazione “da terzomondo” del (dis)servizio idrico, oppure saldare almeno in parte le fatture. Molti, forse tutti, i cefaludesi sono sfiniti, esausti, dalla penuria idrica (per non parlare della qualità dell’acqua), che spesso senza alcun preavviso – in barba ai tanti servizi telefonici sbandierati nelle ultime settimane – viene a mancare. Tutto questo, spesso accade, mentre il Sindaco è impegnato nelle sempre più numerose occasioni culturali che si trasformano in vetrine per la politica, da ultimo quella denominata “Cefalù Settima Arte” che sta impegnando a tempo pieno gli amministratori locali. Una criticità, quella dell’acqua, ormai esaminata nel dettaglio e che vede l’Amministrazione comunale – complice il Consiglio comunale – muoversi verso obiettivi (la riacquisizione del servizio idrico) difficilmente raggiungibili. Infatti, ben altri sono gli intendimenti della Regione Sicilia, che ha previsto un Consorzio con capofila il comune di Palermo con l’Amap. Inoltre, riacquisendo il servizio idrico integrato, il comune di Cefalù si fa carico di oneri importanti che difficilmente potrà portare a termine senza farsi sopraffare. In che modo infatti l’Ente potrebbe trovare la liquidità necessaria a riparare i guasti ormai quotidiani alle rete idrica? Non sarebbero di certo sufficienti le bollette dei cittadini, a meno di “gonfiarle” oltre ogni misura. Le possibilità che l’Ente comunale possa riacquisire il servizio dell’acqua sono quasi nulle. Eppure sembra che l’Amministrazione ed il Consiglio comunale, approvando quell’atto di indirizzo durante l’ultimo consesso in Sala delle Capriate, si siano disinteressati temporaneamente al problema. Problema che invece numerosi cittadini vivono quotidianamente, mentre la classe politica pare essersi totalmente dimenticata di loro.

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