Fiat Termini Imerese, la chiesa ai fedeli: “non dobbiamo rimanere immobili”

Termini Imerese torna a far discutere: a giugno termina la cassa integrazione per gli operai Fiat e incerto è il destino dei loro termini_imerese_seacilia.it1200 posti di lavoro. Gia nel 2010 lo stabilimento era stato messo in vendita dal Gruppo Torinese e, dopo una lunga analisi delle proposte di investimento, Invitalia ha dato l’ok al piano industriale di DR che adesso però vacilla. Venerdì si svolgerà un incontro al ministero dello Sviluppo economico poiché sulla vicenda è stato riaperto un tavolo tecnico: l’incontro di Roma potrebbe essere decisivo per la risoluzione della vicenda Fiat. A Termini, i parroci, hanno invitato la comunità ad uno sciopero generale.

“Vi chiediamo di partecipare e di far partecipare le persone che incontrerete, certi che il Signore non delude le speranze del popolo che lo invoca con fiducia”, si legge nel comunicato congiunto dei parroci.

I parroci del comune siciliano sollecitano quindi la mobilitazione “avendo ascoltato i bisogni di donne e uomini delle nostre comunità, che ormai giunti allo stremo, danno segni evidenti e inquietanti di sofferenza, la quale in questi ultimi giorni è diventata sempre più ingovernabile”. In questa lettera ai fedeli Fiat viene definita “la madre del progressivo dissesto economico della zona”. “La crisi che attanaglia il nostro comprensorio è diventata sempre più grave – scrivono i parroci – noi cristiani, siamo chiamati ad agire, ad operare per il bene nostro e dei nostri figli. E’ in gioco il futuro dei nostri paesi, delle nostre famiglie. Non possiamo e non dobbiamo rimanere immobili, senza lavoro non c’è futuro”.

Alla manifestazione, che si svolgerà giovedì, si pensa vi sarà una partecipazione di massa, anche gli studenti della cittadina si mobiliteranno.

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