Riforma delle province, ecco gli ultimi passi del governo

Si è svolto a Firenze il convegno “Le città metropolitane: una riforma per il rilancio del Paese” occasione di scambio di idee sui punti più Parlamentocontroversi della riforma sul Ddl Delrio che contiene il superamento delle province e l’istituzione delle città metropolitane. Il ministro per gli Affari Regionali, nell’ambito dell’approfondimento che è contenuto nel dossier della Presidenza del Consiglio sul disegno di legge, ha redatto una nota riferita allo stato dell’arte nelle Province dove viene sottolineato che se il provvedimento legislativo non venisse approvato per tempo oltre la metà degli Enti sarà destinata, nel maggio 2014, al rinnovo elettorale. Sono 60 su 110 le amministrazioni provinciali che andranno al voto nel 2014 qualora non venisse approvato il Ddl: sono 50 i Presidenti e i Consigli provinciali che giungono a scadenza naturale, altre 10 amministrazioni provinciali sono commissariate e in scadenza. Tra quelle al rinnovo nel 2014, sottolinea la nota, ci sono 7 delle future 10 città metropolitane. Rientra nelle 110 province anche l’area di Aosta dove le funzioni provinciali vengono svolte dalla Regione, 24 appartengono a Regioni a statuto speciale per le quali è già in atto una riforma e 86 a Regioni a statuto ordinario sebbene non si voti in 26 enti di cui 13 commissariati. In Friuli Venezia Giulia, il Consiglio regionale ha da poco approvato il provvedimento di modifica di statuto speciale declassando così le province a enti di secondo grado. Anche in Sardegna è stato approvato dal Consiglio il Ddl costituzionale per la modifica di statuto speciale e l’abolizione delle 8 province. Affinché il Ddl entri in vigore, è però necessaria, in entrambe le regioni, l’approvazione in doppia lettura di Camera e Senato. La Regione Sicilia ha invece stabilito, a partire dal 30 di giugno, il commissariamento di tutte le province, la cui modifica in liberi consorzi, preceduta dall’abolizione delle province, era già prevista dalla modifica statutaria del 1989. Sia consigli che presidenti provinciali, in scadenza nel 2013, non sono stati rinnovati. Equiparabili a regioni sono le province di Trento e Bolzano, rinnovate nel 2013. Il Ddl Delrio é stato dibattuto nella giornata di ieri, ma è oggetto di discussione al Senato dopo essere stato approvato dalla Camera il 21 dicembre scorso con alcune modifiche, si è discusso anche sulla istituzione della città metropolitane, ma non sono mancati interventi sull’intero provvedimento che hanno messo in rilievo questioni ancora aperte e punti critici. Anche per Fassino, il presidente dell’Anci, l’approvazione del Ddl non è più rinviabile. “Le città metropolitane rappresentano il vero motore della crescita, il principale centro di produzione del Pil nazionale e il più vasto aggregatore di popolazione. Per questo, oggi più che mai, è necessario dare finalmente ai centri di area vasta un inquadramento giuridico, organizzativo e di competenze ben definito, che tenga nella dovuta considerazione le fondamentali funzioni svolte da queste aree: dalla pianificazione del trasporto pubblico locale alle questioni urbanistiche, dall’emergenza abitativa alla sicurezza urbana. Le norme contenute nel Ddl Delrio, già approvato dalla Camera, vanno inoltre – ha aggiunto Fassino – nella direzione di una maggiore efficienza e semplificazione, prevedendo il generale riassetto delle Province e incentivando le Unioni di Comuni. La semplificazione istituzionale, unita al nuovo assetto delle competenze dei diversi livelli di governo locale, sono precondizioni essenziali per favorire efficienza burocratica, facilitare la crescita ed eliminare inutili sovrapposizioni di competenze”, ha concluso il presidente dell’Anci.

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