Petralia Sottana, case popolari nel centro storico: arrivano i finanziamenti

Il  primo Programma Costruttivo nel Centro storico, che prevede l’acquisizione di fabbricati da ristrutturare ed adibire  ad edilizia residenziale pubblica e convenzionata, giunge alla fase operativa.  A breve partirà la realizzazionepetroleum  di 14  alloggi di edilizia economica e popolare  nel Centro storico di Petralia Sottana. Il 6 febbraio scorso infatti,  l’Assessorato  Regionale alle Infrastrutture ha emanato il decreto che autorizza la spesa  per un importo di 2.458.000 relativo al progetto approvato dall’ amministrazione guidata dal sindaco Santo Inguaggiato, dandone  contestuale comunicazione  al comune e all’Istituto  Autonomo Case Popolari. La scelta  di realizzare gli alloggi nel Centro storico, recuperando il patrimonio edilizio esistente, risale al 2010 allorquando il comune si trovò tra i beneficiari di un  finanziamento che prevedeva  la realizzazione  di appartamenti in quattro edifici condominiali alla periferia del paese, in un’area  nel passato   individuata e acquisita per tale scopo. L’Amministrazione Inguaggiato  ha detto un netto  no a quel progetto e ha intrapreso una battaglia, a partire da un serrato confronto con i vertici dell’Istituto Autonomo Case Popolari,  per spendere quei soldi nel centro storico, attingendo alla notevole offerta di abitazioni in pietra, alcune delle quali abbandonate ma che, tuttora, costituiscono tessere preziose nel mosaico del tessuto urbanistico del paese. Una battaglia conclusasi positivamente grazie anche  al  ruolo attivo degli uffici e degli organi tecnici dello IACP.

A determinare la richiesta di una riconversione delle somme in direzione del risanamento del Centro Storico alcuni punti irrinunciabili: impedire una ulteriore cementificazione e un inutile consumo del territorio; evitare lo spopolamento e la fuga di altre famiglie verso la periferia con aumento, in prospettiva, dei costi  per  l’igiene ambientale, la mobilità e i servizi a rete, con tutte le implicazione connesse e, prima tra tutte, l’inquinamento.  “Una scelta culturale e sociale-afferma il sindaco Santo Inguaggiato- per  riportare l’attenzione sul valore dei centri storici minori, il cui degrado va contrastato con investimenti a partire da quelli pubblici, affinché vengano rivalutati per la qualità della vita che offrono, nel nostro caso all’interno di un’area di pregio come quella del Parco delle Madonie “ Nei comuni delle aree interne e di montagna , a decremento demografico,   occorre avere come bussola per le  politiche   urbanistiche:  “metro cubo zero”. In tal senso occorre  omogeneizzare i comportamenti di tutte le amministrazioni: e’ un grave errore pensare, ancora, che lo sviluppo possa passare attraverso ulteriore  cementificazione e  consumo irrazionale  di nuovo territorio.

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