Cefalù, sospetto “voto di scambio” per le passate amministrative: il Tribunale chiede due rinvii a giudizio

E’ di queste ore una notizia che, se confermata, potrebbe gettare alcune ombre sulle ultime elezioni comunali cefaludesi. A quantoRosario Lapunzina
sembra due attiviste del Partito democratico cittadino, Rosa Di Francesca e la figlia Maria Cassata, sarebbero state rinviate a giudizio presso il Tribunale di Termini Imerese.
Le due donne sono ritenute responsabili dei reati penali agli artt. 110, 81 CP e 86 DPR 16.5.60 n.370 in relazione al Testo Unico n.203/1951 art.77. Tali reati consistono nel tentare di ottenere il voto elettorale,  in concorso di reato continuato e violando più di una disposizione di legge.

Stante a quanto si apprende le due donne avrebbero consegnato a Fulco Giuseppe dei prodotti alimentari, distribuiti presso il magazzino adiacente il patronato CISL sito in via Mons. Castelli, durante il periodo elettorale. Nel suddetto periodo vigeva però una norma che sospendeva l’attività di distribuzione. Le donne avrebbero anche detto alla signora Fulco “di non dimenticarsi di votare Saro Lapunzina”.
Il 6 maggio del 2012 le  due imputate si sarebbero inoltre recate presso l’abitazione della signora Fulco Giuseppa invitandola a recarsi con loro al seggio elettorale. Al rifiuto della signora le due attiviste avrebbero lasciato i volantini elettorali di Rosario Lapunzina e  Vincenzo Garbo commentando:  “..siamo buoni solo per dare i sacchetti, noi aiutiamo e vogliamo essere aiutati”.
La stessa serata, sempre il 6 maggio del 2012, incontrando la Fulco, la Di Francesca avrebbe insistito per volerla accompagnare presso i seggi elettorali per indurla a votare.

La sola Rosa Di Francesca è inoltre accusata di aver offerto e dato a Rebecchi Elena prodotti alimentari nei pressi dei locali dell’ex agenzia di assicurazioni Milano e dell’Extra Bar sempre in un periodo elettorale dove vigeva la sospensione dell’attività di distribuzione, e ricordando alla signora di votare per il candidato sindaco Rosario Lapunzina e per il candidato consigliere Vincenzo Garbo. Lo stesso sarebbe avvenuto nei riguardi della signora Concetta Maggio nei pressi del magazzino adiacente al patronato CISL

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