Cefalù: per il sindaco non è dissesto

La notizia sull’impossibilità degli enti comunali di rivolgersi al tribunale amministrativo per evitare il dissesto è di qualche ora fa ed ha già fatto il giro del web. Col fiato sospeso ben venti comuni siciliani, eccetto uno: tribunale_3Cefalù. Per il nostro sindaco infatti, come ha avuto modo di spiegare durante una conferenza stampa, la procedura avviata dall’ente non ha nulla a che spartire con la decisione odierna della Corte di Cassazione.

“Con Ordinanza 5805/14, la Corte di Cassazione ha riconosciuto la competenza della Corte dei Conti, nel conflitto di attribuzione insorto a seguito del provvedimento di sospensiva adottato da TAR di Palermo, riguardo alla procedura di dissesto guidato a suo tempo avviata nei confronti del Comune di Cefalù. Ciò detto, va rilevato come una tale decisione non comporti alcuna conseguenza diretta sulla situazione del nostro Ente. Infatti, nel contempo, la Suprema Corte ha fatto salva la giurisdizione del giudice amministrativo, quanto alla sospensione del provvedimento prefettizio, ed ha affermato che il venir meno del secondo periodo dell’art. 143 d. lgs. n. 149 del 2011, di cui nel frattempo è stata dichiarata la illegittimità costituzionale, pur non riflettendosi sui criteri di attribuzione della giurisdizione, è suscettibile d’influire sul merito della decisione che la Corte dei Conti medesima dovrà adottare all’esito della trattazione della controversia. Ciò, chiaramente, essendo ormai preclusa la possibilità di procedere al dissesto guidato”.

Nel frattempo diversi opinionisti si stanno già dando battaglia provando a prevedere le sorti del comune normanno. I giuristi invece, più prudentemente, attendono la lettura della sentenza prima di esprimere giudizi.

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