Acqua, il comune restituisce le fatture a Sorgenti Presidiana:”non siamo noi a dover pagare”

In merito all’approvvigionamento dell’acqua potabile nelle zone del centro storico di Cefalù e alle fatture di potabilizzazione dell’acqua da parte della ditta “Sorgenti Presidiana” il sindaco di Cefalù, Rosario Lapunzina, ha scrittolapunzina all’ATO 1 di Palermo, alla Prefettura e ai Dipartimenti di Prevenzione di Palermo e di Cefalù. Il Primo cittadino, all’interno della missiva, ha richiesto all’ATO di mettere in atto interventi urgenti di manutenzione straordinaria delle rete idrica. Inoltre Lapunzina ha sottolineato come i cittadini del centro storico, a fronte di un’ordinanza di non potabilità, continuano a pagare il prezzo pieno delle bollette per il servizio idrico. Infine il sindaco ha reso noto di aver restituito le fatture emesse da Sorgenti Presidiana nei confronti del comune relative al periodo di febbraio e marzo 2014. La motivazione, secondo il Primo cittadino, dipenderebbe dall’interpretazione di una norma relativa alla Legge Regionale n.5 del 28 gennaio 2014 la quale sancirebbe che i gestori, durante il periodo di durata delle gestioni, subentrano ai comuni su tali obbligazioni.
Qui di seguito la nota che Lapunzina ha inviato agli Enti preposti.

Con nota prot.482/U/SIAN/VI, assunta al prot. di questo Ente, con n. 6481 del 12.03.2014, il Dipartimento di Prevenzione U.O.C. Igiene degli alimenti, Sorveglianza E Prevenzione Nutrizionale (SIAN), comunicava che l’esito dei campionamenti di acqua, effettuati in vari punti del centro storico di Cefalù confermano la presenza di metalli pesanti , “tanto da non ritenere possibile la revoca dell’Ordinanza sindacale (n. 84 dell’8.11.2013) con la quale si dispone la non potabilità dell’acqua all’interno del Centro storico di Cefalù. Di conseguenza, nella nota citata si invita codesto Ambito Territoriale “a far conoscere  quali iniziative abbia intrapreso o abbia in itinere da adottare al fine di avviare il processo di risoluzione della problematica a salvaguardia della salute pubblica”, invitando, al contempo, “ il Sindaco ad assicurare un approvvigionamento idrico alternativo di acqua potabile (autotrasportata), in particolare alle attività ricettive, siti istituzionali e attività produttive”.
Orbene, è di tutta evidenza che codesto spett.le ATO, cui attualmente compete la gestione del servizio Idrico, non possa sottrarsi, come più volte sollecitato da questa Amministrazione, dal porre in essere interventi urgenti di manutenzione straordinaria della rete idrica.
Oltretutto, sin dal momento dell’emanazione della sopra citata  Ordinanza sindacale  ( la n. 84 del 8.11.2013), nelle more dell’effettuazione di nuove analisi che chiarissero la possibilità di revoca dell’Ordinanza, questa Amministrazione ha provveduto a mettere a disposizione dei cittadini del centro storico una autobotte di  acqua potabilizzata per far fronte alla emergenza. Tuttavia, stante il perdurare della problematica, la quale potrà essere compiutamente risolta  attraverso il rifacimento della rete idrica, si ritiene indispensabile l’installazione di un punto di approvvigionamento di acqua potabilizzata, da mettere a disposizione gratuitamente ai cittadini residenti nell’area nella quale vige la citata Ordinanza.
Pertanto, al fine di consentire di far fronte alle spese derivanti dall’installazione e gestione del sopra descritto punto di approvvigionamento e per riscontrare favorevolmente le altre richieste del SIAN è necessario che codesto spett. le ATO autorizzi formalmente questo Ente a provvedere a porre in essere quanto descritto nell’allegato preventivo, procedendo allo scomputo degli oneri che ne deriveranno dalle fatture che codesto Ambito Territoriale Ottimale procederà ad emettere nei confronti del Comune di Cefalù a fronte del consumo idrico degli immobili di proprietà dell’Ente.  Ai sensi di legge, infatti, non è possibile far gravare sulle casse comunali spese che dipendono dalla gestione dei un servizio che, già dall’aprile 2009, non è più in capo al comune di Cefalù, il quale non incassa più i proventi della fatturazione.
Per quanto attiene alla questione della corretta fatturazione del servizio nei confronti degli utenti delle zone nelle quali vige l’Ordinanza di non potabilità, si rileva che a norma dell’art. 154 del Codice dell’ Ambiente la tariffa costituisce il corrispettivo del servizio idrico integrato ed è determinata, tra l’altro, “tenendo conto della qualità della risorsa idrica e del servizio fornito […]”. Pertanto  non è  possibile continuare ad emettere fatture sulla base della tariffa prevista per l’erogazione di acqua potabile, così da imporre ai cittadini il pagamento a prezzo pieno di un servizio inadeguato e non funzionale al suo scopo. E’ fuor di dubbio che i cittadini e il Comune di Cefalù sono le prime vittime dell’odierno stato di cose.

In ultimo, al fine in essere gli adempimenti di vostra competenza, si rammenta che, come da nota inoltrata per conoscenza a codesto ATO, si è provveduto a restituire alla società “Sorgenti Presidiana” le fatture emesse in data 03 marzo u.s., quale “avere per servizio di potabilizzazione acque derivanti dalle sorgenti S. Barbara, Presidiana Bassa e Presidiana Canale” (saldo febbraio 2014 – acconto marzo 2014).  E noto, infatti, che  l’art. 47 comma 4 della L.R. 28 gennaio 2014 n. 5 ha introdotto nuove disposizioni atte a disciplinare la materia, prevedendo che “i gestori del Servizio Idrico Integrato (S.I.I.) per il periodo di durata delle gestioni, subentrano ai Comuni nelle obbligazioni che discendono da concessioni di servizi connessi e funzionali alla gestione del S.I.I., comprese quelle salvaguardate in vigenza dell’art. 10 comma 3, della legge 5 Gennaio 1994 n° 36”.
Orbene, considerato che, già prima dall’entrata in vigore della norma, pubblicata sulla GURS n°5 del 31 gennaio 2014, la gestione del S.I.I. non è affidata a questo Ente, le fatture inerenti periodi successivi dovranno essere emesse nei confronti dell’attuale gestore Gestore, come nel caso, anche, della fattura 05/14, relativa all’acconto del mese di febbraio 2014.

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