Sanità: ancora una volta la Sicilia in maglia nera

Da un’indagine su malasanità ed errori medici condotta dall’Osservatorio del Malato nel nostro Paese, emergono dati allarmanti per la Sicilia. Su 570 casi di errore medico registrati, sono infatti ben 117, il 20%, quelli occorsi ai pazienti degli ospedali siciliani. E, nella stragrande maggioranza 84 su 117) questi errori hanno portato a un decesso prematuro dell’assistito.

I decessi e in generale le cattive cure somministrate ai pazienti sono conseguenza di diversi fattori: incuria, disattenzione, disservizi e mancanza cronica di risorse e macchinari, si sommano all'”errore umano” dei medici, più frequente in Sicilia che in altre regioni. Tutto il Sud Italia si trova da tempo a stazionare in fondo alle classifiche nazionali in tema di sanità, ma nel nostro territorio si raggiungono vette allarmanti, registrando anche diversi casi di negligenza.

Tempi biblici per un esame – in alcuni casi si parla addirittura di anni- , visite poco accurate e cure inadatte, mancanza di posti letto che portano allo stazionamento dei pazienti nei corridoi degli ospedali per giorni, non possono certo giovare alla salute dei malati e dei degenti. Non bastano gli Ospedali “virtuosi” e all’avanguardia, – come peraltro l’Ospedale San Raffaele-Giglio di Cefalù – che emergono dalle indagini condotte sul comparto medico

Problema tutto italiano è poi la fumosità sul reclutamento e sul trattamento economico del personale e in generale sui bilanci di Ospedali, Fondazioni e cliniche private che dovrebbero avere al centro la cura del paziente, ma come spesso accade (come nel caso eclatante della clinica Santa Rita di Milano http://www.valtellinaweb.it/2014/04/09/ergastolo-per-brega-massone-dopo-lo-scandalo-della-clinica-santa-rita/) la salute è l’ultima cosa che hanno in mente.

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