Cantieri navali. Orlando: “Dobbiamo garantire alla città il rilancio annunciato di Fincantieri”

Orlando-Leoluca200MILESTONE_ED_1187386“L’Amministrazione comunale conferma il proprio contributo per creare un clima di collaborazione tra le diverse istituzioni così da garantire al cantiere navale di Palermo la missione produttiva che Fincantieri ha annunciato. La  precondizione è quella di garantire la costruzione del bacino galleggiante per piattaforme off Shore da 80 mila tonnellate”. Lo ha detto il sindaco di Palermo Leoluca Orlando al termine dell’incontro con il rappresentante delle relazioni industriali del gruppo Fincantieri Marcello Sorrentino, l’assessora alle attività produttive Giovanna Marano e i rappresentanti di Cgil, Cisl e Uil e Fim, Fiom e Uilm per discutere della costruzione del bacino galleggiante da 80 mila tonnellate nel Cantiere navale di Palermo. “Sono rimasti 25 i lavoratori in cig, anche se resta ancora grave la sofferenza dell’indotto – ha aggiunto il Sindaco -. Fincantieri ha confermato il proprio impegno ad investire in questo progetto, mentre la Regione ha siglato nei giorni scorsi un testo per revocare le gare precedenti. Affinché possa essere messo nero su bianco – conclude Orlando – chiederò un tavolo nazionale al ministero dello Sviluppo economico per superare gli ostacoli formali che oggi impediscono l‘infrastrutturazione rapida del cantiere palermitano”. 

L’incontro di Villa Niscemi  è stato convocato per un esame congiunto delle prospettive di sviluppo dei cantieri navali di Palermo e delle criticità che hanno impedito fino ad ora di dare seguito ai progetti prospettati nell’incontro al ministero dello Sviluppo Economico nel settembre dell’anno scorso.

Inoltre, sul tema della sicurezza dei lavoratori, il Sindaco Orlando ha annunciato alle organizzazioni sindacali presenti la costituzione di parte civile del Comune al processo per la morte dell’operaio Alessandro Di Trapani  a causa dell’incidente avvenuto ai cantieri navali lo scorso 17 maggio. Con le organizzazioni sindacali presenti si è deciso di chiedere un tavolo in prefettura per la verifica delle condizioni di sicurezza e legalità delle aree concesse dall’autorità portuali per le attività produttive differenti da quelle di Fincantieri

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