Totò Cordaro a sostegno dei giornalisti siciliani

Toto-Cordaro“Il settore della informazione vive oggi e ancora di più in Sicilia una grave crisi occupazionale, dovuta a una serie di concause tra cui quella della debolezza del sistema editoriale e delle trasformazioni e alle innovazioni nella produzione e distribuzione delle notizie. Proprio per questo il disegno di legge presentato mira a promuovere e a sviluppare l’attivita’ d’impresa dei professionisti e pubblicisti iscritti all’Ordine regionale dei giornalisti, attraverso l’istituzione di un Comitato regionale che ponga in essere iniziative in favore delle attività giornalistiche, con collegamenti con gli enti locali e con il territorio e la costituzione di un fondo di solidarietà per promuovere l’avvio delle attività imprenditoriali giornalistiche che impieghino giornalisti disoccupati iscritti nella relativa lista tenuta presso l’Ordine dei giornalisti della Sicilia. Potranno altresì beneficiare dei contributi i giornalisti precari,
autonomi e co.co.co che intraprendano la costituzione di una società di servizi (service) e/o cooperative. Il ddl prevede che il comitato sia composto da cinque membri eletti dall’Assemblea regionale siciliana (tra i quali almeno un legale di impresa) con arsocomprovata esperienza nei campi dell’editoria, della comunicazione e del diritto societario e amministrativo. La Regione istituirà quindi un fondo per promuovere misure volte a favorire l’avvio delle attività giornalistiche professionali. Il fondo prevede un contributo annuale a fondo perduto di 3 mila euro per ogni singolo giornalista dipendente, fino ad un massimo di due assunti per ogni datore di lavoro e con un minimo di 24 mesi di contrattualizzazione, nonche’ un contributo una tantum di 500 euro per il beneficiario del fondo, diretto all’acquisto di attrezzature redazionali e degli strumenti necessari per l’avvio dell’attività legate alla formazione. Lo scopo del presente disegno di legge è quello di sostenere i giornalisti, nella consapevolezza che il bene informazione sia condizione essenziale per una vera partecipazione democratica alle dinamiche sociali e politiche di una comunità, fornendo un aiuto concreto agli operatori dell’informazione – oggi declinata in varie modalità – nel rispetto della loro indipendenza e professionalità”. 

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