Un invito corale a Dacia Maraini

 

L’invito a Dacia Maraini è stato proprio corale, come dimostrava ieri sera la sala gremita del Cinema Di Francesca.

 

Dacia, scrittrice internazionale, notissima ed emulata anche all’estero, tradotta in più di venti lingue, personalità poliedrica, varia e variegata, vincitrice di numerosi premi, candidata al prestigioso Man Booker Prize e in testa alle classifiche del Nobel, è approdata ieri sera nella nostra Cefalù. Di lei sono stati mostrati anche aspetti, forse, meno noti, come la felice collaborazione con Pier Paolo Pasolini nella sceneggiatura de “Il fiore delle mille e una notte”; la realizzazione di un testo fondamentale sull’arte, “La pittura al femminile in Sicilia”, l’essere anche traduttrice (Dacia definisce la traduzione un viaggio da una scrittura a un’altra, da una lingua a un’altra, da una cultura a un’altra.)
Siccome non è facile organizzare un incontro con una personalità così fervida e composita, si è pensato, prima di tutto, di avvalersi di adeguati alfieri della cultura (Giuseppe Saja, Antonio Franco e Giovanni Cristina) e poi, di Dacia, si è presentato solo uno spaccato che si basa, da un lato, sull’impegno civile presente, in modo dominante e predominante, nel suo ultimo lavoro, “Chiara di Assisi” .

 

L’altro lato ritagliato dalla poliedricità di Dacia, è quello del suo vagabondare, di quel suo nomadismo poetico che serpeggia e campeggia un po’ in tutte le sue opere, da “Bagheria” alla “Grande festa” e che il regista Irish Braschi ha saputo estrapolare dai suoi libri e presentare nel film “Io sono nata viaggiando”, proiettato di recente al Cinema Di Francesca.

 

Una continua poesia quella di Dacia.

 

La manifestazione è stata fortemente voluta dal Sindaco, Rosario Lapunzina, impegnato in una raffinata azione di promozione della cultura italiana e straniera e che, nelle sue linee di politica culturale, predilige. chi della Sicilia ha fatto e fa  la sua terra d’approdo.

 

E Dacia Maraini in Sicilia è sempre approdata, e con opere come “ La lunga vita di Marianna Ucria”, capolavoro letterario di tutti i tempi; con “Bagheria”, altro gioiello del nostro patrimonio culturale; con “La ragazza di via Maqueda”; con l’interessante saggio “La pittura al femminile in Sicilia”; con “Donne del Risorgimento”, dove fa cenno anche a donne di Cefalù, quelle donne che combatterono insieme alle sorelle Botta, alle Oddo, quelle donne che sono state tratteggiate anche da  Angela Diana Di Francesca che ieri sera è stata a lungo ricordata. Ieri sera Dacia è approdata nuovamente nella nostra Città con “Chiara d’Assisi” dove il contraltare della grande Chiara è la palermitana Chiara Mandalà. Dacia ritorna sempre e comunque in Sicilia, da quando suo padre, il grande etnologo e linguista Fosco Maraini, corre in motocicletta da Firenze in Sicilia per chiedere la mano della madre, la splendida Topazia Alliata, “a fimmina chi causi” come la chiamavano a Bagheria. Dacia torna sempre in Sicilia, alla sua Sicilia dei gelsomini, dei colori, degli odori struggenti e sensuali, dei vezzeggiativi di incolmabile amore (il padre la chiamava Daciuzza), dove termini come “figghiuzza” e “cappidduzzu” sono carichi di tenerezza, di amore vissuto. Certo, i primi anni della sua vita Dacia li ha trascorsi in questa terra splendida e povera degli dei, tra statue barocche e castelli medievali, tra i mostri della villa Palagonia, tra giardini e campi arsi, in mezzo alla trama di una storia da capire, da scoprire, da studiare, da fotografare e, soprattutto da inseguire. Un angolo di mondo pregno di quell’umanità’ di cui ci parla Antonino Buttitta, amato e apprezzato anche da Dacia.  Ieri Dacia è ritornata in Sicilia, è approdata qui, a Cefalù e, idealmente, il nostro Sindaco le ha offerto le chiavi della città, quella stessa città che le aveva già aperto le sue antiche e gloriose porte medievali.

 

E con Dacia Maraini, come ha detto il nostro Sindaco nel suo saluto introduttivo, ha preso il via un viaggio nella letteratura.

 

 

 

Benvenuta Dacia!

 

 

 

La Redazione

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