Presentazione del libro Malaminnitta

 

Presentazione libro Malaminnitta. Antonino Burrafato e la mattanza degli anni ’80 di Salvatore Burrafato e Donatella Battaglia.

invitoterminiSono due le giornate dedicate alla presentazione di Malaminnitta. Antonino Burrafato e la mattanza degli anni ’80 di Salvatore Burrafato e Donatella Battaglia, illustrato da Sergio D’Amore.

Sabato 28 il libro sarà presentato alle ore 18,30 presso la Libreria Feltrinelli (via Cavour, 133 – Palermo). Gli autori dialogheranno con Adriana Falsone, giornalista di La Repubblica – Palermo, sarà presente il Sindaco di Palermo Leoluca Orlando.

Domenica 29, data in cui ricorre il trentaduesimo anniversario dell’omicidio per mano mafiosa del Vicebrigadiere Antonino Burrafato, il libro sarà invece proposto a Termini Imerese, alle ore 21.00, presso il Chiostro della Gancia. Qui Mari Albanese, insegnante e responsabile comunicazione del Museo dei Pupi antimafia, presenterà la pubblicazione in presenza, tra gli altri, di Maurizio Veneziano, Provveditore Regionale dell’Amministrazione Penitenziaria per la Sicilia e Francesco La Licata.

L’argomento mafia ha generato moltissimi testi, ognuno con un punto di vista diverso, ognuno con una propria validità. Questo progetto editoriale vuole, nel suo piccolo, dare un contributo affinché non si perda la memoria di ciò che è accaduto alla comunità termitana. Antonino Burrafato, morto per mano mafiosa, è un uomo di coraggio. Uno dei tanti che ha creduto fino in fondo ai valori della legalità, ai principi fondamentali della sua funzione lavorativa, un uomo che non ha ceduto di fronte ai ricatti e al malaffare fino a sacrificare il bene estremo della vita. Perciò diviene spunto, soggetto della letteratura moderna.

“Malaminnitta” è lo scempio, la congiunzione del male e della vendetta che insieme generano catastrofe. Questo libro parla di una vendetta, quella consumatasi 32 anni fa, che ferì al cuore la città di Termini Imerese, provocando indignazione e sdegno per la cruda modalità di esecuzione. Tuttavia, venne ben presto dimenticata nei cassetti meno accessibili, quelli chiusi per sempre o aperti di rado.

Nei primi anni ’80 Palermo registrava il maggiore tasso di omicidi tra le più grandi città, italiane ed estere e, sul piano dell’attacco alle istituzioni, ciò che accadeva a Palermo e nel resto della regione era paragonabile soltanto a quanto accade per i colpi di Stato e le guerre civili.

In quegli stessi anni per scelta di Carlo Alberto Dalla Chiesa, ai Cavallacci di Termini Imerese fu formato un braccio speciale di massima sicurezza. Qui furono detenuti esponenti di spicco delle BR e delle cosche mafiose, tra questi, appunto, Leoluca Bagarella a cui il Vicebrigadiere Burrafato ha negato un permesso perché quelle erano le disposizioni emanate dai suoi superiori e alle quali lui non poteva contravvenire. Firmò così la sua esecuzione.

 

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