26 e 27 Luglio: Memorie e Tradizioni a Gangi

Se le memorie e le tradizioni si trovano adagiate nei solchi più remoti di ogni popolo e si ripercuotono nelle generazioni a venire, le manifestazioni che tentano di ricordare un piccolo scorcio di quel patrimonio culturale, artistico, culinario, economico o spirituale hanno un valore che va oltre la semplice degustazione di un piatto tipico o l’incremento del numero di turisti presenti in quel preciso giorno presso il luogo in questione.

“Memorie e tradizioni”  nel Borgo più bello d’Italia, oggi anche Gioiello d’Italia,è un viaggio fra le tradizioni e gli antichi sapori del borgo medievale, alla riscoperta delle eredità lasciate dalle generazioni passate: ricordi, tramandati da padre a figlio e da madre a figlia, che identificano la comunità nella sua autentica essenza.

La Terza edizione 2014 ripercorre le memorie e le tradizioni etniche e gastronomiche di uno dei periodi più floridi del Borgo quando, a cavallo fra Ottocento e Novecento, con i suoi oltre 16.000 abitanti, Gangi era il borgo più florido e popoloso delle Madonie. Un’epoca in cui la vita agreste regolava il modus vivendi della comunità e della società siciliana.

La manifestazione, ampliata rispetto alle prime edizioni, propone uno spaccato della vita quotidiana di quel periodo: la saggezza degli usi e dei costumi; la spontaneità dei bambini nei giochi di strada; la sapienza dei mestieri legati alla terra; la memoria orale; le abitudini quotidiane; le differenze sociali; i momenti che si fanno rito e, non ultimo, i sapori di un passato non molto lontano ispirati e condizionati dalla civiltà contadina.

In uno dei contesti ambientali più caratteristici del Borgo – l’ampio scenario urbano compreso fra il castello dei Ventimiglia, la Chiesa della Catena e la piazza cittadina (la parte più antica e suggestiva del borgo medievale) -, verranno dunque rievocati gli usi, le tradizioni e le abitudini gastronomiche con i piatti tipici del borgo, con numerosi figuranti in abbigliamento dell’epoca, frutto di una profonda quanto accurata ricerca storica.

Coordinata dall’Asd Città di Gangi, con la partecipazione della “Pro Loco”, del “Sipario”, degli “Anta” e delle Protezioni Civili, associazioni di volontariato che si uniscono alle centinaia di volontari che parteciperanno individualmente, patrocinata dal Comune di Gangi, dalla BCC Locale e da numerose Aziende Gangitane, la manifestazione conta alla sua terza edizione di superare i numeri importanti delle edizioni precedenti, le quali si sono attestate su cifre da record.

 

Ecco il programma della kermesse che si svolgerà il prossimo 26 e 27 luglio:

 

 

–       la vita agreste – piazza Valguarnera: rappresentazione del ciclo del grano (aratura, semina, mietitura e molitura), della vita di campagna in un pagliàro e di un antico màrcatu, il luogo in campagna dove avveniva la lavorazione del latte per la produzione lattiero-casearia, qui verranno ricostruite le strutture che lo costituivano, ‘u pagliàru ccu iàzzu, ‘a mànnara e ‘a fucàgna con le quadàre dove avveniva la preparazione della ricotta e della tuma.

–       degustazione gastronomica – largo Acquedotto: qui sarà possibile assaggiare i prodotti della caseificazione con il tipico pani di casa e u fasciddatu.

–       vita quotidiana nelle strade di Gangi – via Castello: si offre uno spaccato del trascorrere della vita di ogni giorno nel borgo, con il viddàno che faceva ritorno dalla campagna a dorso del mulo o dell’asino trasportando la paglia, con i bambini che giocavano per la strada, e andavano a scuola, ( Verrà rappresentata una tipica aula scolastica del tempo), con le donne sedute davanti la porta di casa intente a ricamare al tòmbolo o a confezionare merletti e a fari curtìgliu, con la lavorazione al telaio, col lampionaio, col monaco di cerca, con il lattaio, la lavandaia, u sunu a parti di casa e quant’altro arricchiva il vivere quotidiano all’interno del Borgo.

–       A Fuitina – sagrato della Catena: qui viene rappresentata L’Antica usanza e unica soluzione per le ragazze da marito, di sfuggire alle imposizioni matrimoniali della famiglia.

–       degustazione gastronomica – baglio della Catena: a pochi passi sarà possibile continuare la degustazione con uno dei piatti più tipici e tradizionali del borgo di Gangi, ‘a pasta ccu màccu, caratteristico condimento a base di fave finocchietto selvatico ecc.

–       degustazione gastronomica – piano Pitti: qui sarà possibile assistere alla preparazione di tagliarìni, pasta fatta in casa sfilata e tagliata a mano, o di bucatini preparati con sprùvula di jùnciu (ramo del giunco) per realizzare il classico buco,  oltre ad assaggiare i legumi tipici del Borgo e i prodotti enologici del territorio;

–       vita quotidiana popolare nelle strade di Gangi – via Cavalluccio-corso G.F. Vitale: si ripropone lo spaccato di vita quotidiana popolare attraverso la rivisitazione di alcuni mestieri come il fabbro e il calzolaio, mentre nei pressi della chiesa di San Cataldo si potranno assaggiare ‘i pitànzi (le pietanze realizzate con una cucina semplice e spesso povera di ingredienti ma molto gustose e apprezzate) ascoltando ‘u cùntu , osservando l’antico mestiere del cestaio e ammirando uno spaccato di vita del borgo;

–       vita quotidiana aristocratica nelle strade di Gangi – corso Giuseppe Fedele Vitale: qui viene riproposto uno spaccato della vita nobiliare, attraverso la rivisitazione di un momento di relax della famiglia del barone Sgadari che degusta un sorbetto nel giardino di fronte al proprio palazzo, sotto la stretta sorveglianza dei “piccioti”  mentre lungo la via più importante del borgo, vivono momenti di convivialità e sono a passeggio alcune famiglie aristocratiche e alto borghesi; accanto la villetta del Barone, il soprastante  discute di affari con i campieri del feudo;

–       ‘u manciàri da’ fèsta – piazzetta Vitale: percorrendo le antiche strade medievali del borgo si giungerà all’ampio slargo che mostra uno dei panorami più apprezzati di Gangi. Qui si potrà degustare il pranzo dei giorni di festa, come lo assaporavano i nostri avi: ‘i maccarrùna ccu sùcu, ‘e a càrni  ‘a sùcu . Un complessino di “sunatùra”  allieterà il momento, qui si potrà nuovamente assaporare il gusto dei prodotti enologici del nostro territorio ;

–       A Tavulata di San Giuseppi. – corso Vitale: lungo il corso si potrà godere della visione e ascolto di alcune usanze religiose che da allora, si tramandano ancora oggi nel nostro Borgo.

–       degustazione gastronomica – alla Croce della piazza: è l’ultimo momento di degustazione che chiude il pranzo della festa con l’assaggio dei dolci tipici del borgo, accompagnati da un bicchierino di buon rosòlio;

–       stands prodotti – piazza del Popolo: a chiusura del circuito verranno allestiti alcuni stands dove si offrirà ai visitatori la possibilità di poter comprare i genuini prodotti locali.

 

Per ulteriori informazioni visita il sito: http://memorieetradizioni.webnode.it/

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