“a Termini maggioranza pressapochista e superficiale”. Parlano i consiglieri d’opposizione

Riceviamo e pubblichiamo il comunicato stampa dei gruppi consiliari di minoranza del Comune di Termini Imerese “Vivere Termini” e “Popolari per Termini”, sull’andamento delle ultime due sedute consiliari. 

 

opposizione termini#c’èancoradafare … ma non ora! E’ questo, ormai, il nuovo slogan della maggioranza Burrafato. Mercoledi scorso la maggioranza consiliare ha chiesto e votato l’ennesimo rinvio del Consiglio Comunale per deliberare in ordine al punto relativo alla “Salvaguardia equilibri di bilancio ai sensi dell’art. 193 del TUEL”. Con la votazione della delibera, proposta dal Sindaco Burrafato, l’Organo Consiliare avrebbe preso atto, tra l’altro, che lo squilibrio finanziario presuntivo dell’Ente, pari ad € 886.298,79, deriva dall’eventuale impossibilità di iscrivere in bilancio di previsione le entrate di cui ai trasferimenti regionali destinati alla copertura delle spese del personale precario dell’Ente stesso.

I gruppi consiliari di “minoranza” “Vivere Termini” e “Popolari per Termini”, con un emendamento presentato in aula, hanno chiesto all’Amministrazione comunale di impegnarsi a dare copertura alla spesa per il finanziamento del personale precario mediante la diminuzione della spesa dell’Ente, al fine di evitare che la “questione precari” venisse impropriamente utilizzata come scudo politico per un eventuale aumento delle imposte comunali. Ebbene, il rinvio della sessione sembrava scontato stante l’assenza dei Revisori dei Conti, tenuti ad esprime parere tecnico.

Senonchè il Presidente del Consiglio Comunale – dr.ssa Campagna –, unitamente all’assessore Fasone,  hanno bollato come pretestuoso e strumentale l’emendamento presentato dalla minoranza perché avrebbe portato ad un rinvio dei lavori d’aula per la seconda volta e questo era inaccettabile. A loro dire, infatti, un ulteriore rinvio sarebbe stato interpretato dal personale precario come un mancanza di assunzione di responsabilità della “Politica”. Per questo motivo il Presidente ha messo in campo la sua arte di persuadere: ha chiesto di trasformare l’emendamento in mozione e ha richiamato il buon senso e il senso di responsabilità dei consiglieri comunali.

I consiglieri di minoranza, nel ricordare che la presentazione in aula di emendamenti è una prerogativa legittima del consigliere comunale, e che il rinvio sarebbe stato causato solo dall’assenza dei Revisori dei Conti, hanno ritenuto opportuno ritirare l’emendamento ed uscire dall’aula (atteso che sull’emendamento non era possibile esprimersi), così da consentire la votazione degli altri emendamenti e della delibera.

A quel punto, colpo di scena! La maggioranza, infatti, ha regalato agli astanti il gran finale, chiedendo l’ennesimo rinvio della seduta, senza alcuna motivazione. In questo modo si è smascherato il vero obiettivo dei consiglieri di maggioranza: non votare e prendere tempo, perché non si fidano del firmatario della proposta, ovvero il Sindaco. Così facendo, hanno palesato, ancora una volta, le divergenze in quella che doveva essere una corazzata imbattibile e che mercoledì scorso ha dimostrato di non essere in sintonia con l’esecutivo.

È vero che la maggioranza è composta da quattordici consiglieri comunali; ma è pur vero che la quantità non è sinonimo di qualità. All’approccio pressappochista e superficiale mostrato dalla maggioranza, la minoranza risponderà con attenzione e pignoleria nell’interesse dei cittadini.

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