Vicari (PA): Rubava la corrente per coltivare la sua piantagione di cannabis indica, arrestato dai carabinieri. Sequestrate 134 piante..

ARNONE MAURIZIO

Aveva calcolato tutto, anche dove prendere acqua, energia elettrica e fertilizzante.

E’ finito così in manette Arnone Maurizio, classe 1978, palermitano disoccupato, dotato di ingegno, esperto pollice verde.

Nel casolare di campagna nei pressi del torrente San Leonardo, agro del comune di Vicari, aveva organizzato una vera e propria fabbrica della marijuana. L’allaccio, ovviamente abusivo, alla palificazione elettrica lungo la strada, ha insospettito i Carabinieri della locale Stazione impegnati nel controllo di caseggiati rurali della giurisdizione, che notavano un insolito cavo penzolante.

Col prezioso supporto dei tecnici della società ENEL immediatamente allertati, hanno ricostruito il percorso dei cavi sino a raggiungere l’isolato casolare. Identificato il proprietario, ed avuto accesso al casolare, gli investigatori si sono trovati di fronte l’inaspettata piantagione di cannabis indica.

Lo scenario presentava lampade ad incandescenza, fili elettrici, interruttori, temporizzatori e tubature dell’acqua, oltre alla luce accecante ed all’odore acre di ben 134 (centotrentaquattro) piante di cannabis indica alte circa 180 cm.

Un apparato costituito da un complesso impianto idrico ed elettrico, azionato alternativamente da timer, senza quindi il bisogno di costanti attenzioni, l’opera di una persona meticolosa insomma, che ha orientato il proprio ingegno al crimine.

Dopo la campionatura di alcune piante per accertare l’esatto principio attivo della stessa a cura del L.A.S.S. Carabinieri di Palermo, l’intera piantagione è stata estirpata per la successiva distruzione, mentre i materiali sono stati sottoposti a sequestro, unitamente ad un bilancino di precisione ritrovato nell’abitazione dell’uomo a Palermo, nel quartiere Villagrazia.

Arnone Maurizio, tratto in arresto con l’accusa di furto aggravato e produzione e detenzione illecita di sostanze stupefacenti, su disposizione della competente Autorità Giudiziaria, nella giornata odierna è stato giudicato con rito direttissimo presso il Tribunale di Termini Imerese conclusosi con la convalida e la condanna ad un anno e otto mesi di reclusione. La pena è stata sospesa previo il pagamento  della multa di 4200 Euro. Lo stesso Arnone è stato quindi rimesso in libertà.

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