Mostra “Un’ Estate d’arte” (video e fotogallery)

Cefalù Municipio – Sala Ottagono S.Caterina e Corte delle Stelle dal 15 al 30 agosto 2014 espongono gli artisti: Miriam Pace, Sergio Fiorentino, Carmelo Calderone.
Programma espositivo “UNA ESTATE D’ARTE – UN CIRCUITO DIVERSO DELLE MADONIE”, promosso e organizzato dal Consorzio Universitario della Provincia di Palermo e patrocinato dall’Ente Parco delle Madonie.

CARMELO CALDERONE
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Diplomato all’Accademia di Belle Arti di Catania.
nella descrizione minuziosa di particolari dei “ Cantieri Navali “, la barca, simbolicamente,
è la persona da sanare, da restaurare per essere immersa nuovamente nelle acque delle
esperienze della vita. La fotografia, mezzo di prelievo, diventa dopo un’attenta
rielaborazione interiore, immagine di oggetti che perdendo la loro funzione originaria
diventano segni e simboli di interiorità figurale. In un’analisi retrospettiva delle opere, colori e tele, inconsapevolmente hanno dato voce
alle esperienze personali, maturate nel corso della vita, che tuttavia accolgono
l’esperienza della collettività contemporanea.
I colori usati, negli elaborati, sono mantenuti sotto tono, visti non visti, e le sabbie utilizzate
creano vibrazioni e movimenti.
Gli “oggetti “ raffigurati talvolta non danno un’idea precisa e lasciano lo spettatore
all’immaginazione, permettendo a chi guarda, di entrare dentro il quadro e poter vedere,
quel che vuol vedere. Una pittura di sensazione che, nonostante l’elemento figurativo,
scucita un senso di straniamento e nello stesso tempo un piacere alla visione o a
qualcosa altro, tale da poterla definire come pittura d’immagine ma nello stesso tempo
astratta.

SERGIO FIORENTINO
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Le visioni che Sergio Fiorentino fissa sulla tela vanno oltre il fluire delle emozioni, invocano
il bisogno di fermare il tempo e i suoi inesorabili mutamenti. Gli uomini e le donne che
dipinge con pennellate corpose, ora nervose ora scandite con ritmi striscianti, appaiono
segnati da flebili “barbe” di materia cromatica e densi di sfumature luminose di una luce
artificiale che si stagliano sugli incarnati, restituendoceli immersi in un tempo senza tempo.
Queste figure non sono ritratti di volti a lui cari, sono immagini della mente, visioni, che
l’artista catanese blocca per non farle cadere nell’oblio, per non farle sparire dal suo frammentario vedere. Fiorentino dunque, scavalca il tempo e persegue la fissità, l’eterno immobilismo.
Immobili sono i suoi Tuffatori, senza scansione di movimento, seppur suggerito; figure che
fermate in volo, quasi aspettano di congiungersi al mare azzurro che rimane comunque
distante. Il suo è uno spazio metafisico in cui è assente qualsiasi forma di mutamento: il
suo azzurro è l’idea del mare o del cielo, che supera la natura e si innalza in una visone
esternatrice.

MIRIAM PACE
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Artista calatina, giovanissima ma con un ricco curriculum alle spalle. Infatti Dopo la laurea
in Design al Politecnico di Milano prosegue gli studi, frequentando l’Istituto Europeo di
Design e l’Accademia di Brera. Nel 2003 la passione per l’arte le fa aprire un atelier di
pittura a Milano, e qualche anno più tardi si sposterà in Cina come ricercatrice per il
Politecnico e a Casablanca, in cui inizierà la carriera di stilista. Poi un master in Design for
Plastic e le collaborazioni col mondo accademico. Miriam Pace, attraverso uno sguardo
attento, riesce a coniugare il macrocosmo e il microcosmo, fondendo l’essere e l’apparire
delle cose ed opera su una doppia messa a fuoco dello sguardo, capace di cogliere
macrocosmo e microcosmo, l’universale e il particolare. La pittura diventa uno strumento
analitico e sintetico insieme per una definizione dell’essere e dell’apparire delle cose.

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