Cefalù, consiglio comunale: discussione del rendiconto rinviata a oggi

Consiglio frontageDopo un’estenuante consiglio comunale conclusosi quasi alle due del mattino, i  tredici consiglieri d’opposizione all’amministrazione attiva –  che all’inizio avevano promesso battaglia –  decidono che per poter dare maggior filo da torcere al governo  cittadino il rendiconto 2013 va approvato. Una bocciatura del rendiconto  si trasformerebbe, a loro detta,  in un evento salvifico per il Sindaco Lapunzina e perciò meglio approvarlo.  In seguito a una partenza aggressiva, nella quale era stato ventilato un “maxi emendamento” in merito alla spesa dei proventi della tassa di soggiorno – di cui a quanto pare non è stata fatta sufficiente chiarezza contabile –  e che avrebbe potuto mettere in difficoltà l’amministrazione,  arriva l’inspiegabile dietrofront da parte dell’opposizione. Dietrofront sui generis giacchè a una dichiarazione di voto favorevole è seguita una “diaspora” col chiaro intento di far pendere la bilancia in favore dei “lealisti”. A questo “gioco meschino“, così come definito dal pizzilloConsigliere Pizzillo, i consiglieri della coalizione del sindaco non si sono prestati, annunciando a loro volta l’uscita dall’aula a termine della dichiarazione di voto. Seduta rinviata  a stasera, dove lo strumento finanziario andrà discusso, e se il caso bocciato, per ragioni tecniche e non per sterile ostruzionismo. Queste, in sintesi, le parole di Terrasi, Tumminello e Pizzillo. Tanti comunque  gli spunti interessanti e gli interventi degni di nota. Sull’approvazione del rendiconto, e sulla regolarità dello stesso, si era  espresso anche il sindaco di Cefalù dicendo che: “il rendiconto altro non è che il frutto delle scelte fatte nell’approvazione del bilancio di previsione” (quello del 2013 è stato approvato il 28 dicembre scorso ndr), e soprattutto che “sfida chiunque a dimostrare una qualunque irregolarità degli atti”, sostenendo che la regolarità contabile è attribuibile al responsabile di servizio che firma ogni atto (e non al primo cittadino). Detta in soldoni: “le responsabilità andate a cercarvele altrove”.
lapunzinaA far riflettere  sono comunque le motivazioni addotte dai tredici consiglieri contrari all’amministrazione Lapunzina, e in particolare quel passaggio secondo cui uno scioglimento dell’organo consiliare sarebbe stata una vittoria per chi ci governa. Secondo questi, infatti, a uno scioglimento del consiglio comunale per mancata approvazione del rendiconto avrebbero fatto seguito una giunta e un sindaco “redivivi”, poiché privi dell’incalzante controllo dell’opposizione. Eppure l’iter  descritto dalla letteratura giuridica sembrerebbe diverso (artt 141 comma 2 TUEL e 109 bis O.R.E.L.): infatti a tale contesto – scioglimento del consiglio –  dovrebbe fare il pari l’insediamento di un commissario che dovrebbe traghettare l’ente fino alla prima tornata elettorale utile, sostituendosi al consiglio, alla giunta ed al primo cittadino ottemperando a tutte le incombenze che la legge impone. Probabilmente alla base di questa scelta vi è un forte attaccamento alla città di Cefalù – e alle poltrone di Sala delle Capriate – con buona pace per chi ha detto, in seguito al dichiarazione di voto,  di non esserci attaccato.

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