Termini Imerese, vietata la balneazione: nuovi guai col pennello a mare

Termini Imerese
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Il sindaco di Termini Imerese Salvatore Burrafato ha emesso oggi un’ordinanza a tutela della salute pubblica.  Il pennello a mare determina un’alterazione dei livelli batteriologici delle acque antistanti lo stabilimento ex Olis che mi porta a firmare l’ordinanza per vietare la balneazione e a chiedere all’Ato idrico di intervenire prontamente per ristabilire condizioni di salubrità sostenibili 

Di seguito si riporta il testo dellORDINANZA DI DIVIETO DI BALNEAZIONE.
Vista la nota della Procura della Repubblica del 16.10.2014, pervenuta in data 17.10.2014, con la quale viene posto a rilievo un inquinamento microbiologico del tratto di mare in prossimità dello stabilimento ex Olis, nei pressi del pennello a mare del depuratore comunale.
Considerato che tale tratto di mare è soggetto ad uso balneare, tutt’oggi agibile viste le condizioni meteorologiche favorevoli.
Ritenuto che vada vietata l’attività balneare nell’immediato intorno del pennello a mare, verosimile causa dell’inquinamento, almeno fino al verificato ristabilirsi di accettabili livelli qualitativi dell’acqua di mare.
Visto l’art.50, comma 5 del D.Lgs. 267/2000
ORDINA
Il divieto di balneazione nel tratto di mare compreso tra lo stabilimento ex Olis e lo stabilimento Mormino dalla data odierna e fino a nuova ordinanza.
Ordina al Commissario straordinario dell’ATO Idrico Palermo 1, nella qualità di gestore d’ambito, di procedere alla immediata adozione di ogni utile intervento nell’impianto di depurazione cittadino al fine di rimuovere le cause dell’inquinamento rilevato.
DISPONE
l’apposizione, da parte del servizio segnaletica della Polizia Municipale, di idonea segnaletica all’ingresso del tratto di mare in questione.
La presente ordinanza dovrà essere notificata via pec all’Unità di crisi dell’ATO 1 Palermo ed inviata al Servizio di Prevenzione del Distretto Sanitario di Termini Imerese, alla Capitaneria di Porto, alla Procura della Repubblica, alla Prefettura, e a tutti gli altri Organi interessati.
Contro il presente provvedimento può essere promosso ricorso avanti il TAR competente entro 60gg dalla data di emissione o, in alternativa, ricorso straordinario al Capo dello Stato entro 120gg.
La presente ordinanza integra e sostituisce le precedenti.

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