Distretto Turistico, è spaccatura fin dall’inizio

Si è svolta lo scorso sabato 25 ottobre l’Assemblea Pubblica del Distretto Cefalù-Parchi delle Madonie e di Himera. Indetta dai soci Rosario Lapunzina-Sindaco di Cefalù, Pino Di Martino-Sindaco di Castellana Sicula, Franco Scancarello-Presidente Patto per Geraci e da Luciano Luciani del Forum Associazioni Cefalù. Presenti anche i sindaci di Castelbuono e Lascari mentre erano assenti i restanti 26 sindaci dei comuni interessati e il presidente del Parco delle Madonie, assenze che preoccupano gli organizzatori sul piano istituzionale, secondo questi ultimi i Sindaci assenti non avrebbero verificato e risposto a quanto comunicato e cioè riguardo alle difformità rilevate tra lo schema di statuto e del Distretto approvato nei rispettivi consigli comunali e quello approvato in assemblea a Lascari lo scorso mese di giugno.
Circa quattro le ore di dibattito che ha partorito un documento col quale l’Assemblea chiede le immediate dimissioni ai neo consiglieri del CDA, illegittimamente durante l’assemblea svoltasi a Caccamo lo scorso 17 ottobre, previa convocazione di una nuova Assemblea da tenersi a Cefalù nel mese di novembre con all’ordine del giorno la modifica dello Statuto per riportarlo al testo identico a quello approvato dai 30 Consigli Comunali e dal Consiglio del Parco delle Madonie e L’adozione di un regolamento interno che stabilisca modalità e criteri di elezione degli organi del Distretto. Nominato anche un comitato tecnico che provvederà ad esaminare tutti gli atti prodotti dalla data di costituzione del Consorzio Distretto Turistico in vista dei lavori della prossima Assemblea dei soci e ad elaborare proposte degli eventuali correttivi idonei a consentire di far decollare unitariamente e legalmente il Distretto. Adesso a titolo di buon esempio, da parte dei neo eletti nel Cda, promotori dell’iniziativa, è atteso un atto consequenziale, ossia le proprie dimissioni. Altrimenti la riunione rischia di svuotarsi di significato e prossima a diventare, agli occhi dell’opinione pubblica, un mero tentativo di strumentalizzazione di una vicenda atta a mascherare invece faide e rancori personali.

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