Cefalù: richiesta bonifica urgente degli alvei dei fiumi

torrente-erbacceAl fine di prevenire il rischio idrogeologico, il sindaco di Cefalù, Rosario Lapunzina, ha scritto ieri alla Protezione civile della Provincia di Palermo e all’Ufficio del Genio Civile affinchè provvedano a effettuare un urgente ed idoneo intervento di bonifica e pulizia degli alvei torrentizi che attraversano il territorio Cefaludese. Nella nota il primo cittadino  afferma che gli alvei e le sponde dei corsi d’acqua, che si snodano nei pressi dell’abitato, si presentano ricoperte di vegetazione spontanea infestante che, in caso di precipitazioni eccezionali, come già verificatesi nel corso della attuale stagione autunnale, potrebbe ostacolare il normale deflusso delle acque meteoriche e contribuire all’ostruzione di luci, provocando degli sbarramenti e quindi conseguenti esondazioni, allagamenti dei terreni adiacenti, smottamenti e possibili danni a persone e/o cose, con possibile grave pregiudizio sia per gli edifici sensibili (strutture scolastiche) che per gli edifici adibiti a private abitazioni.

I torrenti, che raccolgono anche materiali di risulta di varia natura scaricati da persone poco sensibili alla salvaguardia dell’ambiente, interessati dai lavori sono:

1) Vallone San Nicola
2) Vallone di Falco (centro urbano)
3) Vallone Gallizza (centro urbano)
4) Vallone Pietrapollastra (centro urbano)
5) Vallone Pisciotto (centro urbano)
6) Vallone Spinito (centro urbano)
7) Vallone Pietragrossa (centro urbano)
8) Vallone Sant’Oliva (centro urbano)
9) Vallone adiacente la Capitaneria di Porto
10) Vallone Centova
11) Vallone Fiume Carbone
12) Passaggio via Pietragrossa – FF.SS. (centro urbano con adiacente plesso scolastico)
13) Canalone di maltempo contrada S. Barbara (centro urbano)

Si spera che tale accorato appello non cada del vuoto e gli Enti preposti provvedano a queste operazioni di pulizia straordinaria con somma urgenza, poichè, come dimostrano gli ultimi accadimenti nazionali, le precipitazioni non danno alcun preavviso e raggiungono sovente livelli quantitativi parossistici (cd. bombe d’acqua), già difficilmente contenibili dalle opere idrauliche realizzate dall’uomo, figuriamoci se esse non sono perfettamente eseguite a regola d’arte e manutenute periodicamente.

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