Formazione professionale, arrestato il presidente di un’ente palermitano

I Carabinieri del Nucleo Operativo del Gruppo CC Tutela Lavoro di Palermo, a conclusione di una minuziosa indagine svolta con metodi tradizionali, testimonianze e riscontri documentali, sviluppavano un’articolata verifica sul presidente di un ente di formazione e sull’ente stesso con sede a Palermo, già oggetto d’ispezione. Si tratta di Luciano Tornambè, del’67, già presidente dell’ente di formazione “Coop. Emmeciquadro” . L’attività d’indagine è stata originata dalle denunce di numerosi lavoratori esasperati dalle prolungate e continuate vessazioni.

L’amministratore arrestato, ogni mese dopo aver pagato i dipendenti con retribuzione indicativa  da 1500€ a 2200€ , se la faceva restituire dietro minaccia di licenziamento o della cessazione dell’attività, agendo anche con l’aggravante di abuso di prestazione d’opera. Ai lavoratori veniva dunque tolto o tutto o parte della retribuzione, nel migliore dei casi gli restava il 50% della cifra documentata. Aveva anche indotto un dipendente, sempre sotto la minaccia del licenziamento ingiusto, ad apporre firme false attestanti la presenza di corsisti che in realtà non avevano partecipato ai corsi dichiarati .

 

Tornambè aveva avanzato alla Regione Siciliana per 4 dipendenti la richiesta di accesso alla cassa integrazione in deroga, attestando falsamente dell’intervenuta sospensione di detti lavoratori dal lavoro per accedere alle erogazioni pubbliche. Parallelamente inoltrava anche all’INPS delle attestazioni contenenti le false indicazioni sulla riduzione oraria dei lavoratori, mentre li teneva invece al lavoro . Così facendo da un lato otteneva dalla Regione Siciliana indebiti trattamenti di Cassa Integrazione Guadagni, dall’altro l’INPS e i lavoratori subivano l’evasione delle somme che l’impresa avrebbe dovuto versare per le prestazioni invece fornite.

Un episodio per tutti: nel gennaio del 2013, per sfuggire ad un controllo della Direzione Territoriale del Lavoro di Palermo, che operava su  richiesta del Dipartimento formazione professionale con la finalità  di accertare se i pagamenti relativi al personale  in relazione all’attività formativa di cui al “Piano Formativo 2011” erano in regola, non ha esitato a corrispondere le retribuzioni agli stessi dipendenti mediante assegno per poi farsi restituire in contanti le somme, in modo tale da dimostrare alla pubblica amministrazione che lo stava sottoponendo a controllo, la sua regolarità al fine di ottenere la restante parte di finanziamento.

Il GIP di Palermo ha inoltre applicato nei confronti della società, l’esclusione da agevolazioni, finanziamenti, contributi e sussidi pubblici per un anno, mentre i lavoratori che hanno denunciato l’amministratore sono ancora tutti al loro posto di lavoro.

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