Passeggiare per Cefalù ha i suoi rischi e pericoli

Cade una ringhiera e una persona finisce in ospedale. Quello che è accaduto domenica sera in via Pintorno non è che l’ultimo di una serie di incidenti che si potevano evitare lungo le strade cefaludesi. Lo scorso mese di maggio al Comune di Cefalù è stato notificato l’atto di citazione per una caduta sempre nello stesso mese di una signora che, per colpa di una botola di ferro appartenente ad un pozzetto della rete idrica, ha citato il comune normanno per un risarcimento danni di quasi 115 mila euro. Comune di Cefalù che si è costituito in giudizio ed ha acquisito il preventivo di spesa presso due studi legali, preventivo di spesa notificato lo scorso 12 settembre per circa 8.500 euro. Se si continua con l’elenco delle infrastrutture pericolanti possiamo menzionare la passerella del molo, il manto stradale della città che per la maggior parte è piena di buche che si trasformano in laghi durante la pioggia, il lungomare scarsamente illuminato, i pozzetti del deflusso d’acqua lungo le strade cittadine quasi tutti otturati per la mancanza di manutenzione e che si trasformano in pericoli per attività commerciali e magazzini. Senza tralasciare le innumerevoli perdite d’acqua che costantemente flagellano il manto stradale e costituiscono disservizi dell’erogazione idrica della città. In una Cefalù che spende più in spese processuali che in ristrutturazioni di routine, e che vuole guardare al futuro, prima bisogna che ristrutturi le infrastrutture costruite nel passato.

 

Giacomo Lombardo.

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