“La disastrosa gestione del caso del ‘non crollo’ del viadotto da parte del vertice dell’Anas pone seri dubbi sulla lucida capacità del management aziendale di continuare a condurre la più grande stazione appaltante del paese. Se il fatto in sé è di estrema gravità, certamente la sua gestione da parte dell’Anas ègrossolana, oltre che sintomatica di un approccio approssimativo e tutelativo delle sole posizioni di vertice in gioco.” Ad affermarlo intervenendo sul caso è Antonio Dei Bardi, segretario regionale Fit Cisl Anas.
Secondo i vertici sindacali, sembra che il Presidente dell’Anas Ciucci abbia voluto dare in pasto al Premier, ai media e all’opinione pubblica, “la testa del RUP dimenticando (colposamente) l’ingombrante presenza esercitata dal vertice aziendale, responsabile della conduzione tecnica”. Anche l’apertura anticipata del viadotto sarebbe, secondo dei Bardi, imputabile ad Anas e non all’azienda appaltatrice; episodio che non è il solo negli ultimi anni e per il quale l’Anas si vede corrisposti dei premi di risultato.
“Negli ultimi anni – continua il segretario – Anas ha inaugurato, in pompa magna, con celebrazioni di cerimonie, con annessi taglio del nastro ed illustri convenuti e conferenza stampa, tantissimi pezzetti di opere in esecuzione, facendo si che al completamento di un’opera pubblica corrispondano due, tre o più cerimonie di inaugurazione dell’opera stessa.”