Si infittisce il giallo di Gratteri: l’autopsia non chiarisce i dubbi sulla morte di La Cova

Si è svolta ieri, presso il Dipartimento di medicina legale del Policlinico universitario di Palermo, l’autopsia sul cadavere di Giacomo La Cova, giovane ventiduenne, trovato privo di vita Domenica scorsa in un casolare nelle campagne di contrada Sillitta, a Gratteri, in provincia di Palermo. Molto cauti gli inquirenti, dall’esame autoptico non è stato, infatti, possibile risalire ad una valutazione definitiva delle circostanze che hanno portato alla decesso del giovane. Per poter stilare un quadro dell’accaduto sarà necessario attendere l’esito degli esami tossicologici che saranno disponibili soltanto tra qualche settimana. A quel che sembra dall’autopsia, non ci sono segni di ingestione di veleno o sostanze tossiche. Le indagini restano dunque aperte, i Carabinieri stanno battendo tutte le possibili piste, tra le quali, quella dell’intossicazione da monossido di carbonio che sembra la più accreditata. Anche perché Maria Grazia Falliti, la donna trovata in fin di vita compagnia di La Cova, ieri, nel corso di un interrogatorio, avrebbe affermato che insieme al giovane avevano acceso un braciere per scaldare l’ambiente nel quale stavano soggiornando e di averlo poi posto vicino all’uscio di casa. Il caso non sembra quindi destinato ad una rapida soluzione. Intanto oggi pomeriggio alle 15.00, nella chiesa madre, il paese di Gratteri si stringerà intorno a Giacomo La Cova per un ultimo saluto.

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