Palermo. Sgominata banda di “artisti” della truffa

Paolino Cavallaro
Paolino Cavallaro

I Carabinieri della Compagnia di Bagheria e della Sezione di Polizia Giudiziaria presso la Procura della Repubblica di Palermo hanno sgominato una banda di truffatori professionisti, protagonisti di una pluralità di reati tra i quali: ricettazione di assegni, truffa e falso, tramite la negoziazione di assegni di provenienza illecita.

Fra questi, numerosi titoli del Banco di Sicilia ed assegni “ballerini” (o “brasileiri” come vengono ironicamente definiti dagli indagati nel corso di una conversazione intercettata), ovvero tratti su conti correnti aperti da prestanome e privi dei necessari fondi a copertura della relativa emissione.

Le indagini prendevano spunto nel 2012 dall’accertata contraffazione di un contratto preliminare relativo alla vendita di una villetta in Altavilla Milicia a persona ormai deceduta, dietro la falsa corresponsione di assegni del Banco di Sicilia provenienti dalla menzionata denuncia di smarrimento.

Gli assegni, tutti o quasi nella disponibilità di RIBAUDO Antonino, infatti, venivano negli anni messi in circolazione, dando luogo a centinaia di procedimenti penali per ricettazione e truffe.

Ma Ia caratteristica principale della banda erano delle convincenti sceneggiate, che inducevano le vittime a credere ciecamente all’autenticità delle transizioni, potendo contare sulla disponibilità di veicoli di pregio (fra cui un Mercedes S 320), vestendo alternativamente gli abiti dell’uomo facoltoso o dell’autista, i malviventi inscenavano l’arrivo di un acquirente propenso ad effettuare spese assai generose che venivano poi puntualmente pagate con effetti bancari privi di alcun valore

L’organizzazione, inoltre, non disdegnava il settore artistico. CAVALLARO Paolino e SICILIANO Domenico, infatti, acquistavano, in più occasioni, presso una galleria d’arte palermitana, circa 75 quadri di pittori siciliani, alcuni di rilevanza nazionale, consegnando in pagamento assegni fasulli per un valore complessivo di circa € 100.000,00. Gran parte dei dipinti, tra i quali una litografia di Guttuso, nel corso delle indagini, è stata sequestrata e restituita all’avente diritto.

Altro settore commerciale privilegiato era quello relativo alla compravendita di orologi di marche di ingente valore, come ad esempio un Rolex Daytona in oro “rosa”, completo di scatola che ne simulasse l’autenticità.

Domenico Siciliano
Domenico Siciliano

Il capolavoro della truffa lo ha messo in scena Domenico Sicililano, definito un vero e proprio mago dell’inganno, difatti era stato “arruolato” dagli iniziali promotori dell’organizzazione per le sue potenzialità e doti di creatività.
L’episodio cardine, documentato da una telefonata intercettata, nella quale, al fine di accreditarsi quale importante commerciante di orologi, il SICILIANO si accorda con un complice che dovrà fingersi,in collegamento telefonico ed alla presenza della vittima di turno, un fornitore cinese (simulandone l’accento) incaricato di consegnarli i cronografi da “piazzare”.

Inoltre non era insolita venire messa in pratica una vera e propria attività di contraffazione.Venivano, ad esempio, approntati da DI STEFANO Attilio files relativi a timbri postali contraffatti con cui realizzare false attestazioni di pagamento delle bollette per la fornitura di servizi relativi alle utenze domestiche che venivano anche offerti dai sodali al pubblico, nonché falsi contratti per l’attivazione di servizi televisivi (pay tv), telefonici, ecc.., in capo ad inconsapevoli soggetti.

L’ammontare complessivo dei proventi originati dalle varie attività criminose è stimabile, allo stato attuale dell’indagine, complessivamente in circa € 350.000,00 quasi certamente suscettibili di ulteriore incremento nel corso di più approfondite analisi.

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