Teatro Biondo, vertenza alla deriva

Le Segreterie Territoriali di Fistel, Uilcom e Ugl hanno inoltrato un sollecito al Prefetto di Palermo e a tutte le forze politiche comunali e regionali per denunciare lo stato di abbandono in cui versa la vertenza del Teatro Biondo Stabile e l’assordante silenzio istituzionale.

Giorno 31 sarà pagato ai lavoratori il primo stipendio decurtato del 30% e nessuno si fa carico delle problematiche sollevate dal sindacato che spesso viene recepito dall’opinione pubblica come il “problema” invece che portatore di soluzioni. La vertenza “Biondo” dimostra palesemente che le responsabilità dell’inetta politica siciliana vengono scaricate in prima istanza sui lavoratori e successivamente sugli abbonati e gli spettatori ostaggio di una vertenza senza soluzione.

“È paradossale – dichiara il Segretario territoriale della Uilcom, Giuseppe Tumminia – che un Teatro con tangibili risultati di pubblico sia in esercizio provvisorio e non abbia un piano di risanamento programmatico e un consolidato progetto artistico mentre riesce solo a tagliare gli stipendi dei lavoratori quando è creditore dai propri soci di quote sociali strutturali”.

“Forse – prosegue Tumminia – avere “scelto” Roberto Alajmo come direttore artistico è stato un errore della politica. Alajmo, infatti, è uno che corre più veloce, meglio qualcuno che va “piano”, capace di rispettare i tempi della politica siciliana. L’impressione che abbiamo è che lo stanno lasciando solo a litigare con i lavoratori, senza nessun supporto strutturale per affrontare le difficoltà”.

“In assenza di risposte – conclude il Segretario della Uilcom Sicilia – saremo costretti a confliggere con la gente che paga il biglietto,senza scivolare nel qualunquismo; chissà come si sentirebbero i nostri politici con il 30% di stipendio in meno in tasca o con 95 euro al giorno di trasferta compreso vitto, alloggio e disagio, con una percorrenza media di 300 km al giorno e estenuanti turni di lavoro oltre le 13 ore giornaliere?”

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