Conclusa al Mandralisca la settimana di cultura ebraica

Conclusa la settimana di cultura ebraica promossa dalla Fondazione Mandralisca con la proiezione di alcuni film, una mostra e una riflessione sulla tragedia dell’Olocausto. Nella tavola rotonda, che ha chiuso il ciclo degli eventi ideato da Teresa Triscari, è stata ripercorsa la memoria della Shoah, di tutti i deportati, ma anche di Cefalù che, con i sui combattenti per la resistenza partigiana (Salvatore Culotta e Lorenzo Spallino soprattutto) e con la sua “Giudecca”, come ha sottolineato il sindaco Rosario Lapunzina, ha in varie occasioni scritto una pagina di internazionalismo.

Proprio quell’internazionalismo che rientra, di fatto, nelle linee di politica culturale che Teresa Triscari si è impegnata a portare avanti nel direttivo della Fondazione Mandralisca, con l’apporto dell’esperienza maturata all’estero.  “I rapporti bilaterali non possono che favorire la nostra crescita e lo sviluppo di questo borgo”, aveva detto già nella serata d’apertura.

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Tra gli ospiti anche il sindaco di Lascari, Giuseppe Abbate, che ha consegnato una testimonianza documentale sugli ebrei confinati a Ustica di cui l’archivio comunale di Lascari è depositario.    Il teologo don Liborio Asciutto, filosofo e autore di vari saggi e studi, ha parlato di un tema molto intenso, “Parlare di Dio dopo Auschwitz?”, affrontato anche da Primo da Levi in un’intervista allo scrittore Ferdinando Camon.  E’ stata quella di don Asciutto una rassegna densa che ha gettato luce anche sulla semantica dei linguaggi storici.

settimana 3Giovanna D’Amico, dell’Università di Messina, che ha curato varie ricerche sul periodo delle persecuzioni, ha proposto un excursus coinvolgente sui siciliani deportati politici e su tutto ciò che, purtroppo, è ancora poco noto. Si è quindi soffermata sul fatto che la legge istitutiva della Memoria ricorda, oltre alle vittime della Shoah, anche “tutti  gli italiani che hanno subìto la deportazione, la prigionia, la morte, nonché coloro che, anche in campi e schieramenti diversi, si sono opposti al progetto di sterminio, e a rischio della propria vita hanno salvato altre vite e protetto i perseguitati”.

La serata è stata chiusa da alcune riflessioni dell’assessore alla cultura, Vincenzo Garbo. Le letture di Vincenzo Giannone, soprattutto la forte interpretazione di “Wstawàc”! (“Alzarsi”), la poesia di Primo Levi posta ad epigrafe de “La tregua”, hanno ripreso e rilanciato il messaggio dei sopravvissuti a  “Non dimenticare!”.

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