Interrogazione dell’On. Cordaro contro la chiusura del centro nascite

Riceviamo e pubblichiamo l’interrogazione posta dall’On. Cordaro in merito alla chiusura del centro nascite dell’ospedale Giglio di Cefalù.

“Al Presidente della Regione, all’Assessore regionale per la salute, premesso che:

– Il sistema sanitario regionale a seguito della riforma introdotta dalla l.r. 5/09 ha subito un drastico ridimensionamento dei servizi di cura generando un impoverimento dei livelli essenziali di assistenza in molteplici ambiti;

– tale dato è ancora oggi confermato dall’AGENAS che rileva come le procedure adottate nel perseguimento degli obiettivi del piano di rientro abbiano prodotto risultati in termini economici ma non sotto il profilo assistenziale;

– il settore che ha maggiormente subito un’inversione di trend qualitativo, a seguito dell’entrata in vigore della l.r. 5/09 e dei successivi provvedimenti amministrativi, è certamente quello della ginecologia ed ostetricia;

– tali azioni di riordino economico attraverso chiusure e soppressioni di servizi territoriali non sono state nel tempo compensate dai previsti potenziamenti dei neo reparti sia in termini di tecnologie che di personale;

– è noto, purtroppo, cosa sia accaduto nelle scorse settimane in alcuni ambiti sanitari regionali, che hanno portato la Sicilia ad un semi commissariamento nelle politiche dei punti nascita;

– a seguito delle tragiche morti dei neonati, l’Assessore regionale per la salute ha avviato le procedure per la chiusura di altri punti nascita tra cui quello dell’Ospedale Giglio di Cefalù.

Considerato che: – i motivi che, nel 2011, furono addotti per escludere Cefalù dalla rete dei punti nascita della Regione Siciliana appaiono oggi superati, in quanto, proprio l’attuale Governo regionale, ha dichiarato conclusa, con esito negativo, la sperimentazione gestionale che affidava all’ospedale una mission oncologica, e, archiviata la Fondazione con partner privato HSR Giglio, si è recentemente costituita la nuova Fondazione Istituto Giuseppe Giglio, i cui partner sono tutti soggetti di diritto pubblico;

– il nuovo assetto rende, di fatto, non attuale il decreto dell’Assessorato regionale della Salute del 2 dicembre 2011, e presuppone che alla nuova Fondazione, cui partecipano Aziende ospedaliere di grande rilievo, come Civico Benfratelli e Villa Sofia – Cervello venga data l’opportunità di riorganizzare un servizio che, negli ultimi anni ha subito le incertezze e la visione a corto raggio di una gestione commissariale, e che anche per tale motivo non ha espresso le potenzialità che possono agevolmente consentire il superamento dei 500 parti l’anno;

– la imprescindibile esigenza di standard di sicurezza in ambito sanitario, specie nei reparti di neonatologia, non può risolversi nell’applicazione di rigidi criteri numerici che, disconoscendo gli alti livelli qualitativi offerti di un punto nascita come quello di Cefalù, finiscono con il potenziale indebolimento della sicurezza dei nascituri, per via dei lunghi tragitti, cui le partorienti saranno costrette per raggiungere nosocomi assai più distanti;

– nel 2014 il centro di Cefalù ha avuto un incremento di parti del 15 per cento e nel 2015 supererà la soglia dei 500 parti ed il paventato accorpamento del centro a quello di Termini Imerese non si giustifica neanche sotto il profilo della sicurezza, poichè mentre a Cefalù è assicurata un’assistenza completa nelle 24 ore e già conforme alle direttive ministeriali, a Termini manca la rianimazione pediatrica.

Rilevato che: – risulta di difficile comprensione il motivo per cui un nosocomio come il Giglio di Cefalù, la cui mission è l’eccellenza e la cui prospettiva secondo i nuovi dettati assessoriali è basata su un potenziamento apicale in tutte le branche mediche, venga depotenziato a cospetto di un ospedale i cui standard qualitativi sono ben lontani dai criteri ministeriali e che richiede notevoli investimenti che sicuramente non possono avvenire in tempi stretti, lasciando di fatto scoperto un servizio territorialmente essenziale ed imprescindibile.

Per sapere: quali siano i criteri adottati nell’individuazione dell’Ospedale di Termini Imerese come punto nascita per l’intero comprensorio madonita e del distretto 33 di Palermo, se alla base di tale scelta vi siano piuttosto logiche diverse da quelle di efficientamento del servizio sanitario. Se non reputino illogico depotenziare il nosocomio Giglio di Cefalù alla luce della nuova politica aziendale adottata, soprattutto nella considerazione che lo stesso è già in possesso di tutti gli standard qualitativi per essere identificato come punto nascita anche per la presenza della rianimazione pediatrica.”

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