Gal Madonie, sperimentazioni con il pastazzo per evitare gli antibiotici in agricoltura

L’ex-convento dei Padri Cappuccini di Geraci Siculo ha ospitato ieri un importante seminario intermedio del progetto di cooperazione tra i GAL Natiblei (capofila), ISC Madonie, Metropoliest e Sicani sul progetto: scale-up artigiano industriale, per il riutilizzo del pastazzo di agrumi a scopo zootecnico.

All’importantissimo incontro hanno partecipato: la SOAT di Collesano con Maricetta Catalano, il rappresentante del distretto carni bovine siciliane, il consorzio FRAGAL s.r.l. (mangimificio e azienda zootecnica Giaconia), la cooperativa San Giorgio di Gangi, numerosi tecnici (agronomi, veterinari, consulenti aziendali) oltre ai rappresentanti dei 4 Gal: Natiblei (capofila), Isc Madonie, Sicani e Metropoli est.

A fare gli onori di casa Dario Costanzo, responsabile di piano del GAL Madonie e il vice sindaco del Comune di Geraci Siculo Luigi Iuppa. A presentare l’innovativo progetto sono stati: Michele Gugliotta, che ha parlato di sperimentazione del ciclo di trasformazione del pastazzo di agrumi e di altre tipologie di biomasse; Roberto Garaffa ha esposto invece la creazione di diete e protocolli certificabili, basate sull’utilizzo del pastazzo trasformato e infine Sebastiano Di Mauro ha parlato della sperimentazione in imprese pilota del territorio siciliano e delle ricadute su ampia scala dell’azione sperimentale.

“Il pastazzo di agrumi – ha detto il presidente del Gal Isc Madonie Bartolo Vienna – considerato uno scarto di lavorazione, sottoprodotto dell’industria agrumaria, potrebbe essere utilizzato nell’alimentazione zootecnica come sostanza naturale al posto degli antibiotici, uno studio in tal senso è stato avviato con l’università di Messina”.

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