Chiusura della Palermo-Catania: l’appello dei siciliani a Mattarella

Sono molti i gruppi di protesta e i comitati spontanei nati all’indomani della chiusura della Palermo-Catania per portare alla luce la situazione di disagio che gran parte degli isolani stanno affrontando e le problematiche economiche a cui vanno incontro le imprese dell’isola. Uno dei più numerosi sui social network è “Adesso Basta”, che negli scorsi giorni ha indirizzato una lettera aperta al Presidente della Repubblica Mattarella, per chiedergli, da Presidente e da siciliano, un immediato intervento per risolvere la situazione di emergenza, raccogliendo sempre più firme in pochissimi giorni.

Ecco il testo:

sergio mattarellaIll.mo Sig. Presidente,
Le scriviamo in rappresentanza di un gruppo di cittadini siciliani (‪#‎adessobasta‬) che si è creato su un social network all’indomani del cedimento del pilone Himera dell’autostrada A19 Palermo – Catania, cedimento “annunciato”, poiché causato da una frana conosciuta e denunciata fin dal 2005, che ha messo a nudo tutte le deficienze del sistema dei trasporti siciliano.

Sono bastate poche ore perché questa aggregazione virtuale raccogliesse numerose e sempre crescenti adesioni: segno ineludibile dell’angoscia e del grave sconforto in cui versa il popolo siciliano. Tale esponenziale crescita nonché il tenore delle considerazioni espresse a centinaia dai membri del gruppo, ci hanno fatto avvertire il peso di una responsabilità alla quale non intendiamo sottrarci, rivendicando il diritto di chiedere e di proporre tutte le necessarie azioni utili al rapido ripristino di tutta la viabilità ordinaria in Sicilia e, conseguentemente, alla soluzione positiva del crescente e devastante disagio socio-economico.

Al crollo del viadotto, infatti, vanno aggiunti altri accidenti che rendono difficoltosa la circolazione sull’autostrada Palermo – Messina, sulla strada a scorrimento veloce Palermo – Sciacca, sulla strada statale Palermo – Agrigento oltre che su numerose strade provinciali e come se non bastasse, il mancato allineamento alla legislazione nazionale sulla abolizione delle province, ha sostanzialmente paralizzato le funzioni di questi enti che pure si occupavano della manutenzione di una parte importante della viabilità interna della Regione siciliana.
La Sicilia, la Sua Sicilia Signor Presidente, già in profonda crisi, sofferta in forma più acuta rispetto al resto del Paese, diviene giorno dopo giorno, a causa dei danni provocati dalla noncurante inerzia e dalle colpose omissioni di assai mediocri amministratori, una terra sempre più martoriata. Tutto ciò accade, d’altronde, in una fase resa ancor più drammatica dalla palese assenza dell’azione del Governo regionale, che, alla data in cui Le scriviamo, si trova ancora ad amministrare con l’esercizio provvisorio, mentre bilancio e legge finanziaria non hanno fatto neanche ingresso in aula all’Assemblea Regionale Siciliana.

adessobasta
In questo contesto viene annunciata una manovra finanziaria complessiva nella quale, a fronte di un gravissimo deficit strutturale, appare ormai quasi certo il miope trasferimento alla spesa corrente, delle somme destinate agli investimenti. È inaccettabile che ancor oggi non sia stata attuata una seria politica di riforme strutturali, non siano stati eliminati privilegi, consulenze, sprechi mentre vengono mantenute in vita società partecipate il cui costo grava sui cittadini senza che esse producano il minimo beneficio o rendano alcun servizio alla collettività.
Sono intollerabili i sistematici tradimenti e travisamenti dello spirito e delle norme di quell’Autonomia speciale della Regione siciliana che non nacque né per garantire privilegi né per ottenere scorciatoie o facilitazioni, ma al contrario per stabilire un rapporto speciale con lo Stato nell’ottica di accelerare i processi di crescita sociale ed economica allineando la Sicilia al resto del Paese.

Per tali ragioni chiediamo a Lei, Signor Presidente della Repubblica, un autorevole intervento, un sostegno qualificato ed una vigilanza attenta affinché possano essere ripristinate e realizzate nel più breve tempo possibile le infrastrutture indispensabili, quale è l’autostrada A19, e quindi sostenute tutte quelle azioni e quelle opere che costituiscono il presupposto per lo sviluppo di una economia reale, e che possono consentire ai cittadini di condurre una vita normale in una terra che di normale, ci consenta signor Presidente, ha davvero poco o nulla.
Illustrissimo Signor Presidente Le chiediamo di recarsi sui luoghi, di incontrare gli amministratori locali, i cittadini comuni, quelli che ancora credono nell’importanza e nell’autorevolezza delle Istituzioni, affinché la Sicilia tutta avverta che il Primo tra i cittadini italiani è impegnato al suo fianco.
Nel ringraziarLa per l’attenzione che vorrà prestare , Signor Presidente, riponiamo in Lei in prima istanza la nostra fiducia.
Distinti saluti
#adessobasta

 

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